Gas, Goldman Sachs: “Sfida più grande per i prezzi sarà in estate 2023”

Il quartier generale di Goldman Sachs in Europa (Photo by Daniel LEAL-OLIVAS / AFP)

 “I mercati del gas naturale sono caratterizzati da una forte stagionalità della domanda, dato l’elevato consumo invernale per il riscaldamento. Di conseguenza, quando ci si trova di fronte a un deficit di offerta considerevole come quello che l’Europa ha affrontato quest’anno, la sfida più grande arriva in estate, non in inverno. L’estate è il momento in cui è necessario costruire lo stoccaggio, quindi l’estate è il momento in cui i prezzi sono probabilmente più alti, per ridurre la domanda e attirare il GNL incrementale. Abbiamo sostenuto che questo processo, se avesse avuto successo, avrebbe portato a prezzi più bassi in inverno, in quanto, in condizioni climatiche medie, ci aspettavamo che il mercato potesse sopportare una domanda più elevata in sequenza e avere ancora abbastanza stoccaggio alla fine della stagione. Il clima eccezionalmente mite registrato in Europa occidentale da ottobre ha esacerbato questa dinamica, portando a un brusco calo dei prezzi del gas anche prima di quanto ci aspettassimo”. È l’analisi che fanno gli economisti di Goldman Sachs sul possibile andamento del mercato del gas da qui al 2023 in Europa. “La combinazione di questo clima mite – osserva Goldman Sachs -, dei risparmi dei consumatori e della debolezza delle importazioni di GNL dalla Cina (che ha lasciato più offerta all’Europa) ha contribuito a creare un cuscinetto di stoccaggio che ha reso l’Europa occidentale molto più protetta contro gli eventi climatici freddi di questa stagione e che permette all’estate 2023 di bilanciarsi a livelli di domanda più elevati di quanto previsto in precedenza”.

“In particolare, la domanda di gas dell’Europa nordoccidentale può superare in media di circa 22 milioni di metri cubi al giorno le nostre precedenti previsioni per l’estate, senza compromettere il raggiungimento del 90% dello stoccaggio di gas a fine ottobre 2023. L’applicazione della nostra misura di sensibilità alla domanda di 2,4 euro/mcmd a questo buffer ci porta a rivedere al ribasso le nostre previsioni sul TTF per l’estate 2023 di 55 euro/MWh, portandole a 180 euro/MWh, ancora al di sopra delle previsioni a 128 euro. Non è impossibile che il mercato si equilibri con le attuali previsioni per il 2023. A nostro avviso, però, sarebbe necessario un ulteriore indebolimento dei fondamentali, come un prolungato clima più caldo della media per il resto dell’inverno o un altro anno di scarsa crescita della Cina”, aggiungono da Goldman Sachs.

LaPresse

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