MILANO – La Russia minaccia l’Italia sul gas. “Gli italiani soffriranno”, è l’avvertimento della portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, che in un post su Telegram punta il dito contro il ‘piano Cingolani’. “Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha presentato il suo piano per ridurre la dipendenza italiana dalle fonti energetiche della Russia. È chiaro che questo piano viene imposto a Roma da Bruxelles (che, a sua volta, agisce su ordine di Washington), ma alla fine sarà il popolo italiano a soffrire”, è l’accusa di Zakharova, secondo cui “il laborioso business italiano crollerà” e Roma viene spinta “non solo ad atti insensati, ma al suicidio economico per realizzare la follia delle sanzioni euro-atlantiche”.
La replica non si è fatta attendere tanto da Roma quanto dall’Ue. “Ancora un volta dalla Russia arrivano dichiarazioni strumentali a poche settimane dal voto”, ha commentato il portavoce del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Giuseppe Marici, affermando che “le autorità russe si stanno rendendo protagoniste di chiare ingerenze” e che “c’è una certezza: a oggi le famiglie e le imprese italiane rischiano di essere strozzate economicamente dagli aumenti del gas”.
Quanto alla Commissione Ue, dal non-paper che presenterà venerdì alla riunione straordinaria dei ministri dell’Energia emerge che sta valutando un intervento sul mercato di Amsterdam; in particolare, sta valutando una serie di interventi sul Title Transfer Facility (Ttf) olandese, i cui prezzi dei contratti per il gas ad Amsterdam sono utilizzati nei mercati del gas dell’Ue come indice di riferimento per i contratti a lungo termine. “Non passeremo certo il nostro tempo a commentare tutti i commenti ridicoli che vengono fatti a destra e manca da varie personalità russe”, ha dichiarato il primo portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, rispondendo a una domanda sulle parole di Zakharova.
Intanto continua a preoccupare la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, dove è ancora viva la cicatrice del disastro di Chernobyl. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), nel suo rapporto di 52 pagine pubblicato a seguito dell’ispezione della scorsa settimana nell’impianto, ha detto che è “urgente l’istituzione di una zona di sicurezza e protezione nucleare”.
È necessario fermare “immediatamente” i bombardamenti nella zona della centrale per evitare gravi “rischi per la sicurezza” e il “contenimento della radioattività”, aggiunge l’Aiea, parlando di una situazione attuale “insostenibile” e riferendo che a seguito dei bombardamenti nell’area dell’impianto la squadra di ispettori “ha osservato danni in diverse località”, compresi “alcuni danni vicino agli edifici del reattore”.
Il tutto mentre continua lo scambio di accuse fra Mosca e Kiev: solo poche ore prima della pubblicazione del documento dell’Aiea, le autorità ucraine avevano denunciato che una potente esplosione è stata udita nella città di Energodar, nella regione di Zaporizhzhia, in cui si trova la centrale nucleare più grande d’Europa. E Mosca, per bocca del suo ministero della Difesa, ha accusato a sua volta l’esercito ucraino di avere sparato 15 colpi di artiglieria fra Energodar, cioè la città della centrale nucleare di Zaporizhzhia, e la centrale stessa.(LaPresse)