L’inverno è al sicuro. Non dovremmo avere poi così ‘freddo’. Gli stoccaggi di gas infatti raggiungono e superano l’obiettivo del 90%, arrivando al 95% di riempimento. La riduzione dei consumi contribuisce a stare più tranquilli, complici il clima mite che fin qui ci ha accompagnato, insieme con la frenata delle attività produttive per provare a risparmiare sui costi delle bollette. Ma i riflettori sono ora, già, puntati sul prossimo anno: secondo Snam infatti l’inverno 2023-2024 sarà “più complesso” di questo, con il rischio di dover ‘rincorrere’ la soglia della sicurezza energetica.
I consumi di gas – rileva ‘Staffetta quotidiana’ – sono crollati a ottobre per via del caldo quasi estivo (con temperature di 3 gradi superiori alla media) e per il rallentamento delle imprese: la domanda è calata del “23,3%, la più bassa del decennio”; con il settore civile che ha tagliato il 43,5% dei consumi, l’industria il 23,6%, e le centrali il 10,3%.
La campagna degli stoccaggi di gas – che ha chiuso i battenti il 31 ottobre – ha portato a un riempimento del magazzino Italia al 95,2%, per un totale di 11,2 miliardi di metri cubi di gas naturale, ai quali si devono sommare 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico (oltre a 1,1 miliardi di metri cubi accumulati da altri operatori).
“Il risultato conseguito – osserva l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier – è essenziale per il prossimo inverno, e certamente non era ipotizzabile anche solo lo scorso luglio, quando il traguardo fissato al 90% sembrava di per sé molto sfidante”.
Il superamento del 95% rappresenta un incremento del 5% sulla media degli stoccaggi europei negli ultimi cinque anni. Il dato è ritenuto “significativo in vista del periodo invernale, considerato che gli stoccaggi potranno far fronte a circa il 25%-30% della domanda giornaliera del mese di gennaio”.
E se da ora si pensa già a come “ottimizzare l’erogazione invernale” di gas – che avverrà, nei prossimi mesi, secondo le indicazioni a breve emanate dal ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica – si apre il fronte della campagna dedicata agli stoccaggi per l’anno prossimo: da un lato bisognerà calcolare il peso specifico dei rigassificatori su navi, dall’altro sarà necessario sostituire un paio di miliardi di metri cubi che quest’anno sono arrivati dalla Russia. “Il prossimo inverno – avverte Venier – si presenta più complesso rispetto a questo. Il rigassificatore di Piombino può fare la differenza. Ma è importante anche considerare il flusso russo arrivato nella prima metà di quest’anno. Se l’anno prossimo non sarà così, partiremo in rincorsa”.
di Tommaso Tetro