GAZA CITY – Tornano le tensioni dopo alcuni giorni di tregua. I militari israeliani hanno ucciso almeno tre palestinesi lungo il confine che divide la Striscia di Gaza da Israele, ferendone in maniera grave un quarto. E’ quanto dichiarato dall ministero della salute di Gaza.
Dopo settimane di calma apparente, i militanti palestinesi hanno ripreso gli attacchi contro Israele, fra cui anche il lancio di razzi. Sull’origine delle ‘ivasioni’, arrivano spiegazioni discordanti. Israele accusa Hamas, che invece dà la colpa all’iniziativa di singoli individui contro il blocco che attanaglia il territorio palestinese.
Lancio di razzi
Nelle ultime ore tre razzi sono stati lanciati da Gaza verso le zone israeliane attorno alla Striscia. A Sderot, uno dei principali centri abitati della zona poco prima dell’arrivo dei razzi sono risuonate le sirene di allarme antimissili. Lo ha detto il portavoce militare israeliano, spiegando che due sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Il terzo non avrebbe provocato danni. Si tratta del secondo lancio consecutivo: il primo è avvenuto venerdì sera.
Il raid di inizio agosto
Il 10 agosto scorso l’esercito israeliano ha sparato a quattro palestinesi, sempre sul confine della Striscia di Gaza. Uno di loro era riuscito ad attraversare e lanciare una bomba a mano contro i militari. Era rimasto ucciso nel raid un soldato israeliano. “Oggi un altro dei nostri migliori figli è morto. Qquesti folli terroristi vengono per distruggere, mentre noi siamo qui per costruire”, aveva commentato del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.