Le gelate del weekend scorso hanno messo in ginocchio l’agricoltura campana. A lanciare l’allarme è stato Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Napoli. Infatti, a seguito dei primi riscontri, le gelate che si sono verificate rischiano di essere una vera e propria calamità naturale, visto che il calo termico ha colpito un’area interessata nelle scorse settimane da temperature elevate e dal conseguente risveglio vegetativo delle coltivazioni legnose e dal conseguente trapianto in pieno campo delle ortive a ciclo primaverile-estivo. Secondo una prima stima di Confagricoltura Napoli i danni sarebbero molto ingenti in particolare per frutticoltura, orticoltura e viticoltura, causati da temperature che hanno raggiunto i -3 gradi, nella notte tra il 7 e l’8 aprile, nei comuni a Nord di Napoli.
“Abbiamo chiesto – afferma Marzano – ai servizi preposti dell’assessorato dell’Agricoltura della Regione Campania di attivare i sopralluoghi per verificare se ci sono i presupposti per richiedere al Ministero delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali la ‘declaratoria’ di eccezionalità dei danni inferti alle coltivazioni dalle gelate notturne che hanno interessato i comuni a Nord della provincia di Napoli il 7 e l’8 aprile scorsi”.
Secondo quanto accertato, sarebbero andate bruciate intere piantagioni di ortaggi, soprattutto pomodori. Nella frutticoltura a Giugliano si è avuta la cascola dei fiori e la necrosi dei piccoli frutti appena formati, in particolare le albicocche, che sono generalmente le prime a fare capolino tra le chiome da poco rinverdite. Una prima stima – per forza di cose approssimata per difetto – indica un danno complessivo di alcuni milioni di euro per mancato raccolto.
Ma per darsi luogo ai provvedimenti di sostegno alle imprese agricole attinti dal Fondo di Solidarietà Nazionale, come previsti dal Decreto legislativo del 29 marzo 2004, il danno per ogni singola unità aziendale deve superare il 30% della produzione lorda vendibile di riferimento, ottenuta calcolando la Plv media degli ultimi tre anni. Pertanto, Confagricoltura ha chiesto con urgenza che vengano effettuati tutti i rilievi del caso.
Le gelate oltre la data del 19 marzo, quando si stima che non dovrebbero più verificarsi, limite temporale basato sull’esperienza del passato, purtroppo sono diventate frequenti negli ultimi anni, a causa del cambiamento climatico in atto. Un precedente recente importante – verificatosi nello stesso areale e nello stesso mese – si ebbe nelle notti tra il 19 ed il 22 aprile del 2017, con danni molto ingenti alle colture orticole (pomodoro) e frutticole (albicocco, ciliegio, pesco e melo).