Vaccini, due schiaffi a De Luca: isole del Golfo a secco dopo l’annuncio del governatore, Irpinia ko

Dosi finite, si riprende domani. Il commissario Figliuolo frena: liste decise per età non per categorie

NAPOLI – Doppia battuta d’arresto per la campagna vaccinale in Campania promossa dal governatore Vincenzo De Luca. Ieri e oggi le vaccinazioni resteranno ferme in Irpinia per mancanza assoluta di dosi. “Abbiamo terminato le dosi di Astrazeneca – spiega il direttore generale della Asl di Avellino Maria Morgante – e ci resta solo vaccino Pfizer, ma dobbiamo conservarlo per la somministrazione delle seconde dosi”. Ad ogni modo, da domani le inoculazioni dovrebbero riprendere fino alla nuova fornitura, prevista per il 14 aprile.

E se lo stop ai vaccini nell’Avellinese dovrebbe essere temporaneo, sembra che invece gli abitanti delle isole del golfo di Napoli dovranno aspettare ancora per l’annunciata vaccinazione di massa. La Regione aveva messo in funzione la piattaforma per prenotare il vaccino, ma è arrivato lo stop con un’ordinanza firmata dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Francesco Figliuolo che chiarisce la questione: per i vaccini si dà la precedenza alle categorie fragili e poi si procede per fasce d’età.

Di conseguenza, il direttore generale della Asl Napoli 2 Nord Antonio D’Amore ha dichiarato che da domani l’Azienda sanitaria procederà alle vaccinazioni nella fascia 60-69 anni (le prenotazioni sono partite da ieri), e proseguirà quelle domiciliari degli over 80, ma i residenti delle isole che non rientrano in queste fasce d’età saranno esclusi. L’ordinanza rottama in pratica l’intero piano vaccinale di De Luca, che aveva intenzione, dopo aver immunizzato anziani e categorie fragili, di adottare il criterio delle categorie economiche vaccinando gli operatori turistici alberghieri regionali e altre categorie (addetti ai supermercati, dipendenti dei Comuni, portalettere).

“E’ un caso lampante di disorganizzazione da parte della Regione – attacca Lorenzo Medici della Cisl Fp – condivido il criterio delle fasce di età, altrimenti ci saremmo ritrovati a privilegiare i solidi furbetti”. Medici chiede che “la magistratura indaghi” sugli elenchi della Regione, che finora sarebbero stati compilati con troppa leggerezza. In particolare, ricorda il sindacalista, fa pensare il gran numero di persone registrate come “caregiver”, che a prima vista appare inverosimile.

Dalle tabelle è scomparsa – solo dopo la richiesta degli elenchi da parte dell’Antimafia – la contestata categoria “altro”, ma sono comparse altre due voci oscure: “personale non sanitario” (34.840 vaccinati) e “personale esterno strutture sanitarie” (altri 105.374). Le altre voci sono over 80, over 70, Università e scuola, caregiver, fragili, forze dell’ordine, ospiti Rsa, operatori sanitari e socio sanitari. Sono stati il presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra e il componente Paolo Lattanzio ad annunciare la richiesta degli elenchi dei nominativi vaccinati inseriti nella categoria “altro” che in Sicilia, Calabria, Campania e Valle d’Aosta presentano numeri “ben maggiori rispetto alla media nazionale”.

Morra ha chiesto “massima collaborazione nella trasmissione dei dati alla Commissione antimafia da parte delle Istituzioni competenti al fine di fugare ogni dubbio sul rispetto delle priorità di vaccinazione. Purtroppo i cittadini continuano a soffrire a causa dei disservizi delle Asp in tante parti d’Italia, c’è quindi necessità di offrire risposte concrete a chi denuncia disservizi anche per mancanza di vaccini, pertanto questa Commissione studierà il caso ormai molto diffuso”.

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