Roma (LaPresse) – “L’ingegner Bruno Santoro ha rassegnato spontaneamente le proprie dimissioni dalla Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi. Il ministero lo ringrazia per la sensibilità e la professionalità dimostrate. Poi precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. E che presso tale divisione egli non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi.
In relazione, poi, alle cosiddette ‘consulenze’ per Aspi, si fa notare che i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario. E si conferma che gli incarichi dell’ingegner Santoro sono stati debitamente autorizzati anni fa dall’amministrazione. All’epoca in cui Santoro era in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici”. Lo spiega il Mit in una nota.
Il 16 agosto l’istituzione della Commissione
“La commissione ispettiva è operativa dal 16 agosto ed ha effettuato le prime operazioni nel capoluogo ligure, al fine di verificare cause e circostanze del cedimento. Entro 30 giorni dovrà fornire al Ministro una dettagliata relazione sui fatti accertati” annuncia.
La commissione ispettiva è composta quindi dall’Arch. Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, con funzioni di Presidente; dai Professori Ivo Vanzi, Componente esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e Antonio Brencich, Professore associato dell’Università degli studi di Genova; dagli Ingegneri Gianluca Ievolella, Consigliere di supporto al Presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici; Michele Franzese e fino ad oggi Bruno Santoro, Dirigenti tecnici della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.