Genova, Toti: “Non vedo alternative a un cantiere aperto e pagato da Autostrade”

Le dichiarazioni del governatore della Liguria sulle responsabilità del colosso privato

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse In foto Giovanni Toti

MILANO (LaPresse) – Per quanto riguarda la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova “non vedo alternative a un cantiere aperto e pagato da Autostrade. Perché gli spetta. Non solo moralmente ma anche giuridicamente”. Lo ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti a margine della presentazione del Salone Nautico nella sede del Sole 24 Ore a Milano.

Per Toti, Autostrade resta l’unico interlocutore

Autostrade “è l’unico interlocutore possibile in questo momento – aggiunge Toti – . Il ponte deve essere costruito da un consorzio di imprese che veda certamente la presenza di una mano pubblica di Cdp in maniera importante a garanzia di sicurezza per tutti e di quell’impegno statale che non deve mancare”.

“Al momento Autostrade resta un interlocutore in quanto concessionario” del ponte Morandi, aggiunge Toti. “Così come è concessionario di una gran parte della rete autostradale del Paese. Stiamo tenendo conto nei nostri colloqui di tutte le esigenze che sono state poste sia dal governo nazionale sia dal buon senso“.

L’incontro con l’ad di Cdp

“A Genova esiste una grande realtà che è quella di Fincantieri che ha un ramo di infrastrutture importante. E ha una mano pubblica perché é controllata al 70% da Cassa Depositi e Prestiti”. L’amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo, “è stato in città la settimana scorsa e ci rivedremo la prossima perché ha messo a disposizione l’intera struttura di quel colosso pubblico per dare una mano alla città e non solo per la ricostruzione del ponte”, ha concluso Toti.

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