di Elisabetta Graziani
ROMA (LaPresse) – E’ un carnet pieno all’inverosimile quello di Paolo Gentiloni, impegnato nella campagna elettorale per il primo turno delle amministrative. E, adesso, per i ballottaggi di domenica 24 giugno. Sintomo di un Pd che si risveglia dopo la batosta del 4 marzo. Sarzana in Liguria, poi Massa, Pisa e altre città toscane, Ivrea in Piemonte, Avellino in Campania, ma anche Veneto, Sicilia, Umbria, Lazio. Le richieste piovono sul capo del ‘deputato semplice’ che, come promesso, “dà una mano al Pd” in questa prima fase della sua vita da ex premier. Spendendosi per la vittoria dei Dem alle Comunali. E’ una presenza discreta quella di Gentiloni: qualche tweet, nessun riflettore puntato. Per ora. E quando gli si chiede se nel futuro ci siano progetti in grande, lui si schernisce.
Sarzana in Liguria, poi Massa, Pisa e altre città toscane, Ivrea in Piemonte, Avellino in Campania, Veneto, Sicilia, Umbria, Lazio
Tanti ‘territori’ e circoli reclamano l’ex presidente del Consiglio che cercherà di accontentarne il più possibile. Per ora si sa soltanto che sarà a Fiumicino dove il ballottaggio è tra Montino (Pd) e il candidato di Forza Italia Baccini. Le richieste piovono, il nome dell’ex premier è evocato ogni volta si parli di congresso e primarie, ma per il momento Gentiloni non scopre le sue carte.
Se tutto procede come stabilito, l’assemblea nazionale del Pd potrebbe tenersi non più ai primi di luglio, ma in un giorno utile nella prima quindicina e il congresso in autunno, verso novembre. Ma la situazione è fluida nel Pd, c’è chi vorrebbe spostare tutto più in là ora che l’incubo elezioni si è allontanato. Altro punto interrogativo su come si arriverà al congresso, se con un ‘segretario pro tempore’ (e chi) oppure affidando il partito al presidente Matteo Orfini e a una commissione congressuale.