NAPOLI – Agosto è alle porte e l’afa non ci dà tregua. L’aria condizionata è nemica dell’ambiente in quanto implica un uso spropositato dell’energia elettrica, dovremmo quindi cercare di non abusarne e fare ricorso piuttosto alle regole verdi anti-caldo. Uno dei consigli ecologici per difendersi dalle alte temperature estive è consumare cibi freschi e ricchi d’acqua. Altro alleato contro il caldo è la frutta. E cosa c’è di meglio in una calda giornata di degustare un ottimo e colorato cocktail rinfrescante? Vediamo come organizzare un aperitivo green.
FRUTTA LOCALE DI STAGIONE
Soprattutto d’estate è impossibile rinunciare alla frutta. Ma, per rispettare il pianeta, deve essere locale e di stagione. In tale ottica meglio scegliere come base per i nostri cocktail green meloni, cocomeri, pesche e albicocche, che abbondano in questi giorni d’estate. Evitiamo frutta esotica come ananas, papaya e banana che devono essere importati nel nostro Paese percorrendo migliaia di chilometri. Per rinfrescare i nostri pomeriggi scegliamo frutta fresca ed evitiamo preparati sintetici. Sì agli sciroppi homemade di frutta fresca e al succo di limone, no alle bottigliette che troviamo al supermercato.
MENTA E ZUCCHERO DI CANNA
Cosa c’è di più verde di un mohito? E’ senza dubbio il cocktail simbolo dell’estate. Per prepararlo coltiviamo la menta nel nostro orto, che sarà senza dubbio più genuina e profumata di quella venduta nei canali della grande distribuzione. Sì anche allo zucchero di canna, ma quello più ecologico è lo zucchero di canna integrale. Il processo di raffinazione richiede energia ed emissioni inquinanti. Quindi facciamo attenzione alla scelta delle materie prime.
VIA LA PLASTICA
Un’altra regola d’oro è evitare l’uso della plastica monouso. Niente bicchieri o cannucce che inquinano inutilmente il nostro pianeta. Scegliamo piuttosto dei materiali riutilizzabili. Ad esempio per i bicchieri meglio il vetro, la ceramica o anche il metallo.
Per le cannucce sono state sviluppate negli ultimi anni una serie di valide alternative ecologiche. Si va dal metallo, lavabile e riutilizzabile, alle cannucce compostabili che finiscono nel terreno. Un’azienda ha inoltre brevettato delle cannucce fatte di pasta. Sono come i famosissimi ‘ziti’ tipici della cucina partenopea, ma a differenza della pasta tradizionale queste cannucce sono fatte con una ricetta che combina semola di grano duro e acqua con uno speciale processo che permette di ottenere una cannuccia ecologica che sostituisce perfettamente quelle di plastica. Dopo il loro ciclo vitale tornano alla terra, non lasciando alcuna traccia, ma alimentando la vita. Una cannuccia di plastica si usa per 20 minuti ma per smaltirla occorrono ben 500 anni. Con quelle di pasta l’inquinamento è di fatto pari a zero. Una vera e propria rivoluzione che sa di ritorno al passato.