MILANO – Due anni fa raccontava un ‘Amore gigante’, oggi Gianna Nannini è tornata per fare ‘La differenza’. Questo il titolo del nuovo album, in uscita venerdì 15 novembre, che pone l’attenzione proprio su questo tema: “E’ il mio modo di vedere le cose, sei tu che fai la differenza. E’ il messaggio che voglio mandare”.
‘La differenza’, il nuovo album di Gianna Nannini
E il disco, a suo modo, vuole proprio celebrare la diversità, in senso positivo: “Credo che, dopo il Muro di Berlino, siano sopravvenuti quelli mentali. E io voglio abbattere queste pareti. Ognuno ha le sue differenza, ma è il nostro bello. Invece di colpevolizzare le opinioni diverse bisognerebbe accettarle, mettendo prima le emozioni”. La rocker, da anni emigrata all’estero, si rende conto di quanto sia “difficile la convivenza se non si rispettano provenienze e culture. Crea conflitti. Il muro da abbattere è quello del pregiudizio, bisogna accettare di essere differenti”.
Il tema della diversità
Non solo diversità, ma anche amore nel nuovo disco. Non il sentimento “sdolcinato, ma quello incazzato”, spiega. E infatti nell’album si parla di conflitti, che si possono applicare alla vita sentimentale, così come all’attualità. “Le storie d’amore, per esempio, creano meccanismi tossici. Allo stesso modo il problema dell’ambiente lo creiamo già nei rapporti”.
Il featuring con Coez
Per fare la differenza, la Nannini ha voluto fare a modo suo anche a livello musicale. Le dieci tracce inedite del disco, che ripartono dalle origini folk, blues e rock riaprendo quel capitolo rimasto in sospeso con l’album ‘California’, sono tutte registrate in presa diretta nei Blackbird Studio di John McBride a Nashville, Tennessee, nel regno dell’analogico. Uno solo il featuring, con una nuova leva del cantautorato: Coez. Perchè Gianna è attenta alle novità. Tanto che, oltre a Coez, apprezza Salmo e Massimo Pericolo: “E’ bello unire la melodia al rap, hanno tirato fuori l’importanza della parola e bisogna dare loro attenzione”.
Il tour nel 2020
La rocker di Siena tornerà presto in tour, e in Italia lo farà il 30 maggio 2020 a Firenze, per la prima volta in uno stadio (“Era ora”, commenta). Prima e dopo, quattro date europee a Londra, Parigi, Bruxelles e Lussemburgo e altre quattro in Germania a giugno. Un lungo viaggio che si concluderà ad ottobre, quando si esibirà di nuovo sui palchi della Germania con 6 date e poi su quelli della Svizzera con 2 date. Perché, dice con il suo familiare sorriso, “ho dimostrato che sono molto viva, anche dopo i 50 anni”.
(LaPresse/di Chiara Troiano)