Papa, cento firme sul nuovo documento anti Bergoglio: “Eretico, si penta”

Nel testo si ricorda che il 7 ottobre, "l'idolo" della Pachamama è stato posto di fronte all'altare maggiore di San Pietro e poi portato in processione nella Sala del Sinodo

Foto Filippo Monteforte / AFP in foto Papa Francesco

ROMA – Contro Papa Francesco torna a farsi sentire la frangia cattolico-conservatrice. Attiva anche durante il Sinodo dell’Amazzonia, con un blitz contro tre statuette Pachamama rubate dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina e gettate nel Tevere, la fronda produce ora un documento, redatto in sette lingue e siglato lo scorso 9 novembre. Nel giorno in cui il calendario liturgico celebra la dedicazione della Basilica Lateranense. In calce porta cento firme.

Le accuse a papa Francesco

Si ribadisce, dopo la lettera dello scorso aprile, che il Pontefice argentino è un “eretico” e lo si accusa di aver “venduto” Santa Romana Chiesa all’Islam. Siglando il documento sulla fratellanza umana con il grande imam di Al-Azhar. Nella dichiarazione di Abu Dhabi, si afferma che il pluralismo e la diversità di religioni, colore, sesso, razza e linguaggio sono voluti da Dio nella Sua saggezza, attraverso la quale ha creato gli esseri umani e che “questa saggezza divina è la fonte da cui discende il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi”.

Il documento anti Bergoglio

Ma secondo i cento, il coinvolgimento di Papa Francesco nelle “cerimonie idolatriche indica che egli intendeva dare a questa affermazione un senso eterodosso – si legge nella lettera -, il quale consente che l’adorazione pagana di idoli venga considerata un bene voluto da Dio in senso positivo”. L’autorizzazione ad “adorare chiunque o qualsiasi cosa diversa dall’unico vero Dio, la Santissima Trinità, è una violazione del Primo Comandamento”, scrivono i dissidenti. Con “immenso dolore e profondo amore per la Cattedra di Pietro – giurano – imploriamo Dio Onnipotente di risparmiare ai membri colpevoli della Sua Chiesa sulla terra, la punizione che meritano per questi terribili peccati”.

Nel documento si ricorda che il 7 ottobre, “l’idolo” della Pachamama è stato posto di fronte all’altare maggiore di San Pietro. E poi portato in processione nella Sala del Sinodo. “Papa Francesco ha recitato preghiere durante una cerimonia che ha coinvolto questa immagine e poi si è unito a questa processione”.

La richiesta del papa

I cento ricordano il blitz contro le statue da parte di “alcuni cattolici oltraggiati da questa profanazione della chiesa”, e accusa Papa Francesco di essersi “scusato per la loro rimozione”: così, dicono, è incominciata un’ulteriore profanazione. La richiesta a Bergoglio è il pubblico pentimento per le “trasgressioni che ha commesso contro Dio e la vera religione, e di riparare questi oltraggi”. Quella ai vescovi della Chiesa Cattolica è di rivolgere una “correzione fraterna” a Francesco per questi “scandali”.

(LaPresse/di Maria Elena Ribezzo)

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