Apprendo con un certo stupore assolutamente fasullo del risarcimento totale di quasi 50mila euro dovuto a tale Maurizio Pascali che per tre anni e passa avrebbe avuto un rapporto di lavoro subordinato con il PD leccese e l’ex ministra (e attuale viceministra) Teresa Bellanova mascherato da lavoro autonomo. Insomma, per intenderci, staccava ricevuta e/o fattura anziché ricevere stipendio. Con tutti gli annessi e connessi del caso. Incredibile, davvero. E chi avrebbe mai immaginato che ci sono lavoratori costretti ad aprire partite IVA per sgravare il datore di lavoro di una serie di spese? Chi mai l’avrebbe detto?
Ora quindi stupiamoci – anche come media – di tale trattamento riservato al collega e facciamo invece finta, anche per cortesia verso i colleghi precari o disoccupati in cerca disperata di lavoro, di non aver visto quando tale trattamento per il bistrattato addetto stampa passa attraverso bando. Pubblico. Trasparente. Visibile. Tempo addietro, grazie anche al lavoro dei ragazzi di GiornalistiItalia.it, ne raccolsi un po’ di questi casi. A Montegrotto Terme cercavano un ufficio stampa il cui compenso (lordo) è stato fissato in 1.500 euro. Ma con richiesta di partita IVA. A Cesano Boscone il capo ufficio stampa del Comune lo cercavano freelance, a Castelvetrano addirittura su “base volontaria”. Anche a Montebelluna hanno chiesto un libero professionista, ma con reperibilità 24/24. E come non ricordare della straordinaria richiesta di Castiglione del Lago?
Il Comune qualche mese fa lanciò un avviso pubblico per conferimento di incarico di addetto stampa che doveva “curare i collegamenti con gli organi di informazione, in stretta collaborazione con la struttura, assicurando il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire nelle materie di interesse dell’ente stesso”. Ancora: «attività di ufficio stampa rivolta ai media locali, nazionali ed internazionali […] elaborazione ed invio comunicati stampa; interviste con gli amministratori; convocazione conferenze stampa e realizzazione materiale per cartelline stampa; partecipazione agli eventi dell’ente con relativi comunicati e rassegna stampa finale; realizzazione archivio stampa e fotografico; gestione dei rapporti con gli uffici comunali a fini di supporto alla comunicazione istituzionale del Comune; aggiornamento del sito internet istituzionale e dei social network istituzionali […] monitoraggio regolare del web e dei social media al fine di sondare il sentiment relativo al Comune di Castiglione del Lago e fornire periodiche analisi dettagliate del lavoro che si sta svolgendo, dei risultati ottenuti, delle criticità e delle prospettive” eccetera, eccetera, eccetera.
Il tutto, secondo il Comune di Castiglione del Lago, non solo non rappresenterebbe un rapporto subordinato ma varrebbe (udite udite) la tondissima cifra di 550 euro netti al mese. Quindi, se lo fa lo Stato, perché gli altri dovrebbero non sentirsi autorizzati a comportarsi nello stesso modo?