WASHINGTON (USA) (LaPresse/AFP) – Un giudice di Washington ha ordinato il ritorno indietro di un aereo che stava rimpatriando una donna e la figlia in cerca di asilo negli Stati Uniti. Minacciando di perseguire il procuratore generale degli Stati Uniti per oltraggio alla corte. Le due migranti hanno fatto causa contro l’espulsione in El Salvador, riferisce la potente organizzazione per i diritti civili Aclu. Che ha seguito la pratica a loro nome, e ieri si è tenuta un’udienza in merito. Secondo la Ong, il giudice aveva bloccato l’espulsione in attesa di esaminare il caso. Ma “mentre eravamo in tribunale, abbiamo appreso che il governo aveva cacciato la cliente e il suo bambino poche ore prima. Mettendo a rischio la loro vita“, ha detto l’Aclu in una serie di tweet.
“Questo contraddice l’impegno del governo nei confronti del tribunale che nessuno sarebbe stato deportato fino al giorno successivo, al più presto”
“Il giudice ha ordinato al governo di far tornare indietro l’aereo e riportare la madre in cerca di asilo e suo figlio negli Stati Uniti“, ha aggiunto l’Ong, e “ha detto che se il problema non fosse stato risolto, avrebbe preso in considerazione la procedura di oltraggio alla corte, a iniziare dal ministro della Giustizia” Jeff Sessions. Secondo un funzionario del Dipartimento della sicurezza nazionale citato da Nbc News, l’aereo non poteva tornare indietro ma Carmen – uno pseudonimo – e la figlia minore non hanno lasciato l’aereo in atterraggio e saranno riportate negli Stati Uniti.