ROMA – ” L’incontro con Di Maio e Salvini si è svolto in un clima cordiale. È impossibile che ci sia uno scontro tra me e i miei due vice per una semplice ragione – scandisce – se non andiamo d’accordo, io li lascio liberi. Perché una cosa deve essere chiara: sto qui se mi convincono loro, non sono io a doverlo fare”. Così il premier Giuseppe Conte in un colloquio con Repubblica.
“Con me non c’è bisogno di giochetti, mi sembra che la Lega non abbia ancora tolto gli emendamenti al disegno di legge sul salario minimo, che è in discussione al Senato. Sono certo che lo farà, ma non è ancora avvenuto. Poi, se uno vuole correre il rischio di cadere nelle braccia del suo possibile carnefice, faccia pure”, aggiunge ancora. Il pensiero di Conte è rivolto soprattutto all’economia: “Non mi piace scherzare con i risparmi degli italiani, vedo intorno a me un po’ di inesperienza”, spiega. “A me le veline date ai giornali non fanno né caldo né freddo. Se vogliono andare a sbattere contro un muro, facciano pure”.
Il presidente del Consiglio assicura che il sostituto di Paolo Savona arriverà presto ma: “Finché non è chiusa la procedura di infrazione le deleghe le tengo io. Per trattare con la commissione, l’Italia deve parlare con una voce sola”. “Io – conclude – sono sempre Giuseppe Conte, quello che a dicembre ha evitato la procedura di infrazione salvaguardando reddito di cittadinanza e quota 100. Non è che ho cambiato idea. Non c’è un prolema di delega. Se un giorno non avessi un mandato pieno, lascerei. Sarebbe la crisi più trasparente della Repubblica italiana. Vado avanti perché nessuno mi ha mai messo in discussione”.
(LaPresse)