Di Maio si tutela: “Abbraccio mortale di Salvini? Realizziamo il contratto, poi ognuno per sè”

Secondo Di Maio il decreto del ponte Morandi oggi deve andare al Quirinale

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Luigi Di Maio

Roma (LaPresse) – Abbraccio mortale di Salvini? “Ho sempre riconosciuto gli abbracci mortali. Abbiamo fatto un contratto di governo: faremo quelle cose, poi ognuno per sé”. Così il vicepremier Luigi Di Maio intervistato a Circo Massimo su Radio Capital.

“Ieri c’è stata la relazione finale sul ponte, che è inquietante. Ci dice che Autostrade sapeva tutto e non ha fatto niente. E ci apre una prateria per revocare la concessione. Sui tempi per la ricostruzione il ministro aggiunge: “Ce lo dirà il nuovo commissario”.

Secondo Di Maio il decreto del ponte Morandi oggi deve andare al Quirinale

“Penso che ci sia stata un’interpretazione del decreto Genova come se lo si volesse fermare, ma ieri abbiamo chiamato il Mef e ci hanno detto che l’avrebbero bollinato nella notte. Oggi deve andare al Quirinale. Affidamento diretto dei lavori? Ci sarà una procedura d’emergenza – aggiunge -. Non ci possiamo permettere di preferire la quantità di denaro alla qualità dei lavori”. La ricostruzione “secondo me deve farla un’azienda di stato, perché così possiamo controllare. Il nuovo commissario avrà tutti i poteri per chiamare l’azienda migliore. Per me Fincantieri è una buona soluzione”, continua.

“Il 2% di deficit non è un tabù”. Così il vicepremier Luigi Di Maio intervistato a Circo Massimo, su Radio Capital. “In questi anni l’Italia è stata più realista del re – aggiunge -. Così ci hanno superato la Spagna e il Portogallo, che nel 2014 ha fatto il 7% di deficit. Dobbiamo avere il coraggio di mettere al centro i cittadini con un occhio ai mercati”.

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