Governo, Di Maio: “Non siamo chiamati a fare tutto e subito”

Il vicepremier e leader del M5S è intervenuto a Milano, al Villaggio Rousseau

Palazzo Chigi/ Filippo in foto Luigi Di Maio

MILANO “A volte noi veniamo visti come quelli che vogliamo distruggere qualcosa, noi invece dobbiamo convincerci come forza politica che non siamo chiamati a fare tutto e subito”.Lo ha detto il vicepremier e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, al Villaggio Rousseau, a Milano.

Di Maio predica calma

“Noi siamo chiamati a mettere dei semi che possano far germogliare nei prossimi decenni quello che stiamo seminando. Sono orgoglioso che la Camera abbia votato in prima lettura il referendum propositivo. Quando finirà quest’esperienza, quando finirò quest’esperienza, avrò uno strumento in più per decidere sul tema”, ha aggiunto.

Il reddito di cittadinanza è un punto di partenza

“Il reddito di cittadinanza non è il punto in arrivo ma rappresenta la messa in sicurezza di questa società”. Lo ha detto il vicepremier e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, al Villaggio Rousseau, a Milano.

Boom di richieste in Lombardia

“La Lombardia – ha aggiunto – è la prima in Italia in queste ore come richiesti. Ci tengo a precisarlo, perché possono capitare difficoltà inattese. Che tu sia un manager, un impiegato, è lì che capisci se hai lo Stato dalla tua parte o no. Le difficoltà ci sono al Sud, al Centro e al Nord. In alcune periferie del Nord ci sono tassi di disoccupazione giovanile ai livelli del Sud. Con il reddito, quota 100, i soldi per i truffati dalle banche si chiude una fase di messa in sicurezza” del Paese.

Il programma di governo sul lungo periodo

“Come Movimento abbiamo fatto le cose che dovevamo fare subito, adesso ci sono tante cose nel medio lungo-periodo, come il piano clima-energia ragiona al 2050. Abbiamo bisogno come forza politica di fare anche un salto. L’Italia ha enormemente bisogno di noi. A livello internazionale la congiuntura economica non sta andando bene, basta vedere la battaglia sui dazi che ha schiacciato l’Europa e ne risentiamo anche noi come Italia”.

(LaPresse)

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