Un governo “di garanzia” e “neutrale”, pronto a dimettersi nel caso in cui dovesse emergere una maggioranza politica, ma che altrimenti andrebbe avanti sino a dicembre per adempiere agli obblighi legati alla legge di Bilancio. L’alternativa a questo scenario sarebbe un voto subito, già a luglio: è la strada obbligata nel caso in cui le forze politiche non appoggiassero questo esecutivo. Questa la scelta posta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni di oggi. Mattarella ha fatto capire di preferire la prima ipotesi, ma ha lasciato che siano gli stessi partiti ad esprimersi.
“Scelgano i partiti, con il loro libero comportamento, nella sede propria, il Parlamento, tra queste soluzioni alternative: dare pienezza di funzioni a un governo che stia in carica finchè tra di loro non si raggiunga una intesa per una maggioranza politica, e comunque non oltre la fine dell’anno; oppure nuove elezioni subito, a luglio oppure in autunno”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del terzo giro di consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo. “Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura si conclude senza neppure essere avviata, che il voto popolare non viene utilizzato e non produce alcun effetto”, ha anche detto Mattarella.
“Il governo presieduto da Gentiloni, che ringrazio per il lavoro, ha esaurito la sua funzione e non può essere prorogato in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più”.
“Ritengo in queste condizioni più rispettoso della logica democratica che a portare alle elezioni sia un governo non di parte”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del terzo giro di consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo.