Governo, ore frenetiche per la nomina dei presidenti delle Camere

In foto Giorgia Meloni Foto AP / Andrew Medichini, File

ROMA – Si lavora alacremente per i primi tasselli da sistemare nel mosaico del nuovo esecutivo: ore frenetiche per le poltrone del Senato oggi, con la seduta prevista alle 10 a Palazzo Madama e per la Camera nella mattinata di venerdì.

Gli incontri serrati

Intreccio di incontri nelle ultime ore tra la futura premier, Giorgia Meloni e gli alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, per trovare la quadra, con il tempo che oramai morde alle caviglie. Sul piede di guerra Lega e Forza Italia che rivendicano posizioni di vertice nei Ministeri più importati, anche se traspare ottimismo per un imminente accordo tra le parti.

Il Viminale

E’ cosa certa che la Lega non voglia rinunciare alla poltrona del Viminale (Calderoli) che una volta fu di Matteo Salvini, mentre Forza Italia mira a quella della Giustizia. E, in mancanza di un accordo, la coalizione al Senato potrebbe decidere di votare scheda bianca al primo scrutinio. Per la Camera Molinari appare il nome più papabile, anche se nelle ultime ore è apparso quello di Nicola Molteni.

Il malcontento

Intanto in Forza Italia regna il malumore: l’esclusione di Licia Ronzulli non è stato per niente digerito dal Cavaliere. Ma la bionda leader di FdI fa spallucce e tira dritto per la sua strada. Altri nomi sembrano interessare la casella Economia. Fazzolari pare si sia sentito con Biagio Mazzotta proponendogli la guida del Mef. Da considerare anche referenti come Domenico Siniscalco e di Giancarlo Giorgetti.

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