Dopo la pausa per l’elezione del presidente della Repubblica, il Governo Draghi può tornare al lavoro. Sul tavolo del premier, e dei suoi ministri, diversi temi delicati a cominciare da Pnrr, Scuola e Green Pass. Questioni che vanno affrontate subito perché sono fondamentali per far ripartire il Paese.
Adesso “al lavoro” con “vero spirito di squadra all’interno del Governo”. La partita del Quirinale trascina dietro di sé ancora qualche ‘scoria’, ognuno dei protagonisti ha (e conserva) la propria versione dei fatti, ma adesso la priorità di Mario Draghi e dei ministri è quella di rispettare gli impegni presi con l’Unione europea in modo da mantenere la credibilità conquistata in un anno di Governo e permettere al Paese di continuare a crescere.
La data cerchiata in rosso sul calendario rimane quella del 30 giugno 2022, quando è prevista la seconda rata del Pnrr: 45 ‘Milestone & Target’ per 24,1 miliardi di Euro. Nel Consiglio dei ministri di ieri il premier ha chiesto ai ministri un aggiornamento sullo “stato di attuazione degli investimenti e delle riforme di competenza” in modo da rendere possibile, nella riunione di domani, “una puntuale ricognizione” della situazione relativa ai principali obiettivi del Pnrr del primo semestre dell’anno.
I ministri, nella giornata di ieri, hanno cominciato a mandare i report e a palazzo Chigi si sono svolte alcune riunioni tecniche. Nel primo semestre 2022, dal punto di vista numerico, è il Mite ad avere più obiettivi da raggiungere, con un focus particolare per quel che riguarda la produzione di batterie e accumulatori di energia e gli impianti di eolico nel fotovoltaico. Di valore, poi, i ‘Milestone & Target’ sulla scrivania di Giancarlo Giorgetti. I progetti di competenza del Mise pesano infatti per circa due miliardi.
Ricco anche il piano di lavoro del ministero della Salute: case di comunità, telemedicina e assistenza domiciliare, in questo caso, le principali sfide sul tavolo. I progetti andranno coordinati e messi a terra insieme alle Regioni e questo sarà, spiegano dal Governo, un “primo banco di prova” per gli enti territoriali.
Intanto dopo la “soddisfazione” espressa da Draghi ieri per il più 6,5% di crescita nel 2021, a palazzo Chigi accolgono positivamente la “splendida notizia” che arriva dai dati dell’occupazione femminile. “Dopo il crollo del 2020, l’anno del Governo Draghi ha segnato un rapidissimo recupero ai livelli pre-pandemia. E oggi Istat certifica, per dicembre 2021, un tasso di occupazione femminile al 50.5%, un dato mai così alto nella storia – esulta Elena Bonetti – La scelta di investimento sul lavoro delle donne è quella giusta: decontribuzione del costo del lavoro femminile, condizionalità per gli appalti nel Pnrr su donne e giovani, premialità e incentivi alle imprese, servizi di welfare e una Strategia nazionale, la prima nella storia del nostro Paese, che monitorerà il raggiungimento degli obiettivi di parità del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Sullo sfondo, però, restano gli attriti e le differenze di vedute all’interno della maggioranza su non pochi dossier. Matteo Salvini, alle prese con le tensioni all’interno del centrodestra, torna a piantare le sue ‘bandierine’: “No a nuove tasse sulla casa e alla riforma del catasto; No a nuove restrizioni e – in tema di Dad a scuola – nessuna differenziazione tra bimbi vaccinati e non vaccinati; Sì a un decreto urgente per aiutare famiglie e imprese col pagamento delle bollette di luce e gas; Sì a un impegno più concreto per la difesa dei confini e la lotta all’immigrazione clandestina”, mette in chiaro dopo la riunione del Consiglio federale della Lega.
C’è poi anche la riforma del Csm a dividere i partiti. La proposta della ministra della Giustizia Marta Cartabia è pronta da settimane. “Vediamo quando sarà calendarizzata in Cdm”, dicono da via Arenula. Domani, intanto, ci saranno le nuove norme per semplificare la dad. E Draghi, salvo sorprese, dovrebbe spiegare le decisioni che il Governo assumerà in conferenza stampa. (LaPresse)