ROMA – Giunge la fumata bianca dal ‘comignolo’ di Palazzo Chigi: “siglato accordo sul Mes nella notte”. A darne notizia alcune fonti del M5S che aggiungono: “la logica di pacchetto è stata confermata, ci sarà un nuovo round in parlamento a gennaio, prima del prossimo Eurogruppo”. Ora prenderanno il via nell’aula della Camera dei Deputati le comunicazioni di Giuseppe Conte in vista del prossimo Consiglio europeo. “Il Governo italiano – ha detto il Premier – intende promuovere, in seno al Consiglio Europeo, una maggiore coesione fra i leader europei. Non è, questo, nella famiglia europea il tempo per dividersi o per lasciarsi dividere”
Confermata logica di pacchetto
Confermata la logica di pacchetto (MES, BICC, Unione bancaria) ora “ci sarà il pieno coinvolgimento del Parlamento prima dei prossimi passi sul Mes. Ogni decisione verrà presa ascoltando le Camere, non firmeremo nulla al buio”. Per cui ora bisognerà “accompagnare ogni tappa mirata ad assicurare l’equilibrio complessivo dei diversi elementi al centro del processo di riforma dell’Unione economica e monetaria, approfondendo i punti critici”. Si rende necessario pertanto, “assicurare la coerenza della posizione del governo con gli indirizzi definiti dalle Camere, e il pieno coinvolgimento del Parlamento in tutti i passaggi del negoziato sul futuro dell’unione economica e monetaria e sulla conclusione della riforma del Mes”.
Le richieste nel testo definitivo della risoluzione
In effetti, nella risoluzione di maggioranza sul Mes, “si chiede di escludere interventi di carattere restrittivo sulla detenzione di titoli sovrani da parte di banche e istituti finanziari e comunque la ponderazione dei rischi dei titoli di stato attraverso la revisione del loro trattamento prudenziale, oltre a escludere qualsiasi meccanismo che implichi una ristrutturazione automatica del debito pubblico”. Per cui ci si impegna a “proporre nelle prossime tappe del negoziato sull’Unione bancaria l’introduzione dello schema di assicurazione comune dei depositi (Edis), di un titolo obbligazionario europeo sicuro (il common safe asset) e di una maggiore ponderazione di rischio delle attività di livello 2 e livello 3 (strumenti maggiormente illiquidi), che sia legata al loro grado di concentrazione sul totale degli attivi del singolo istituto di credito”.
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