Governo, strada tutta in salita per Conte. Nuove tensioni Di Maio-Salvini

Foto John Thys / AFP in foto Giuseppe Conte

ROMA – Una strada sempre più in salita, con il prossimo Consiglio dei ministri che deve ufficializzare numeri per rassicurare l’Ue senza scontentare i due leader della maggioranza. Di Maio e Salvini, per di più, si punzecchiano tra nuove accuse sui voli di Stato e “invasioni di campo” del Viminale che vuole dialogare direttamente coi sindacati.

Quella che aspetta il premier Giuseppe Conte sarà una delle settimane politicamente più calde, con il vicepremier leghista che sembra rilanciare ogni volta un po’ di più: subito la Flat Tax, anticipiamo la manovra. Altrimenti, fa capire il leader del Carroccio, l’esecutivo salta.

Gli scossoni contro Palazzo Chigi vengono anche da fuori

I venti, da Bruxelles, non sembrano spirare a favore del presidente del Consiglio, che però su Facebook rilancia: certo, la situazione è “davvero molto complicata”, ma Conte crede ancora in “un approccio costruttivo di tutte le parti che siedono intorno al tavolo”.

Da Venezia, al festival del Foglio, lo gela Margrethe Vestager, responsabile alla concorrenza della Commissione Ue, che sembra dare voce ad un comune sentire tra le istituzioni Ue. “Il populismo preoccupa”, spiega, sostenendo che porti avanti un paradigma secondo cui “tutti gli altri non hanno capito niente, io ho capito tutto e ho qui la soluzione miracolosa per tutti i vostri problemi”.

La soluzione, dicono dalle Commissioni ma anche dal Consiglio Ue, non può passare attraverso maggiori deficit e debito. Anche perché, come ricorda il governatore di Bankitalia sempre da Venezia, “se si percepisce che l’economia non cresce, c’è il dubbio che il debito non ti sia ripagato”.

Tutto ciò Conte lo sa bene. Proprio per questo, dal Cdm di mercoledì prossimo deve uscire quell’assestamento di bilancio per rendere pubblici i flussi di cassa a giugno, dimostrando che le cifre usate finora dalla Commissione non sono quelle reali. Il documento, che deve essere deliberato dall’esecutivo entro fine mese, sarebbe una mano tesa verso Vestager e gli altri commissari, un gesto di Palazzo Chigi per confrontarsi nella maniera costruttiva auspicata dal capo dell’esecutivo.

Il vicepremier Luigi Di Maio, alle prese con i problemi interni al Movimento, continua ad allinearsi alla strategia del premier Conte, nel tentativo di stanare il partner con cui ha firmato il contratto di governo. Intervenendo allo stesso festival del lavoro dove Salvini aveva rilanciato la Flat Tax, Di Maio dà appuntamento ai presenti tra un anno, proprio “per festeggiare un primo abbassamento del cuneo fiscale, in maniera strutturale e per tutti”.

Insomma, spiegando che la trattiva con l’Ue servirebbe proprio ad avere flessibilità per abbassare il cuneo fiscale, il leader pentastellato cerca di vedere se quello di Salvini è un bluff: la voce grossa sulla tassa piatta serve per avere poi una scusa e non appoggiare più l’esecutivo? Il sospetto corre nelle fila pentastellate, con lo stesso Di Maio che critica il leader leghista per l’uso dei voli di Stato.

Il diretto interessato non reagisce direttamente (lo fa il suo ufficio stampa, minacciando querele): lui preferisce rispondere alla manifestazione dei sindacati, promettendo una copia della proposta sull’autonomia al segretario della Cgil Maurizio Landini, che l’ha criticata a più riprese.

Salvini sostiene poi che, in un anno, l’esecutivo giallo-verde abbia fatto di più su lavoratori e precari rispetto ai governi che l’hanno preceduto. Entro luglio tutti i leader sindacali saranno invitati al Viminale per un confronto. Poco conta che il ministero del Lavoro sia in mano al collega pentastellato: il Capitano, si sa, gioca a tutto campo. (LaPresse)

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