ROMA – “La nostra mission è molto chiara: facilitare l’azione delle imprese, incentivare lo sviluppo tecnologico, allargare la base produttiva. Dobbiamo avere un ruolo propulsivo per invertire la tendenza recessiva e riattivare i meccanismi della crescita. Le previsioni non sono buone, quelle dell’Istat come quelle dell’Ufficio del Bilancio dicono che è finita la fase espansiva e stiamo entrando in un periodo di recessione. Per qualcuno potrebbe durare anche un anno”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy in una intervista al Corriere della Sera.
“Vorremo fare del nostro ministero qualcosa di diverso dal ministero delle crisi come spesso viene percepito o persino di ostacolo burocratico allo sviluppo, cosa paradossale ma accaduta. Il Mise deve diventare il ‘difensore civico’ delle imprese, che le accompagna nello sviluppo e negli investimenti, anche esteri, per costruire l’autonomia strategica europea nelle principali filiere produttive. Penso al digitale, ai chip e ai semiconduttori, alle batterie elettriche ma anche ai microprocessori, ai nuovi materiali, alla sfida spaziale, alla riconversione del settore siderurgico”, ha aggiunto.
Sul come mitigare il ciclo recessivo ha sottolineato: “Molti sono fattori che non controlliamo, in primo luogo le spinte inflazionistiche, ma con gravi elementi di criticità sulle materie prime, non solo per il caro energia, questa è la linea del fronte su cui dobbiamo subito agire. Nel contempo dobbiamo incidere sui processi autorizzativi, con un’azione di sburocratizzazione. Non dobbiamo limitarci a proteggere ma a far crescere i nostri campioni nazionali, o le nostre filiere produttive da primato, anche con accordi strategici con Francia e Germania”.
(LaPresse)