ROMA – Vertice di maggioranza sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale con i capigruppo del M5s, Pd, LeU e Italia Viva di Senato e Camera con la Commissione Affari costituzionali e il ministro D’Incà. Secondo Zingaretti, dopo la sconfitta umbra, “la maggioranza deve cambiare passo, litigare meno e produrre di più”. Il capogruppo Pd avvisa che “c’è il rischio che così non si viene considerati una valida alternativa alle destre”. “Ma – ha chiarito il capo dem – voglio andare al voto e farò di tutto per dare vita a questo governo”.
Il punto di vista dei 5s
Secondo di Maio invece il Movimento 5 Stelle deve tornare autonomo “ripartire con umiltà”. Per il ministro degli Esteri “l’obiettivo non deve cambiare: è arrivare al governo del Paese con una maggioranza autonoma. Nel ripartire però serve umiltà”.
“Tutte le analisi di voto dicono che la metà dei nostri elettori si è astenuta a causa della coalizione con il Pd. Quindi il tema c’è. Dobbiamo azzerare le aspettative e affrontare le regionali come le comunali con lo spirito di chi vuole dare una opportunità ai cittadini di partecipare”. “Non è un mistero che durante la formazione del governo io fossi abbastanza perplesso. Ma l’approvazione del taglio dei parlamentari – ha aggiunto Di Maio -, del carcere per i grandi evasori, il decreto clima e il decreto che stabilizza gli insegnanti precari mi convincono che se stiamo facendo cose per gli italiani è giusto andare avanti anche se c’è la consapevolezza di dover dare una spinta maggiore”.
Umberto Caiazzo