CASERTA (Clara Mattei) – Dopo quarant’anni di attese, speranze e battaglie politiche, la provincia di Caserta può finalmente vedere spiccare il volo a un sogno a lungo rimandato. L’aeroporto di Grazzanise non sarà più solo una struttura militare: il decreto del Ministero della Difesa pubblicato in Gazzetta Ufficiale sancisce ufficialmente l’apertura al traffico civile, rendendolo un’infrastruttura a uso “duale”. È una conquista significativa, che pone le basi per una rivoluzione nella mobilità regionale e nella crescita del territorio.
Una decisione arrivata dopo mesi di pressing da parte dei parlamentari campani, culminata con la modifica al decreto dell’8 gennaio 2025. A spingere per il cambio di rotta, una lunga catena di atti e azioni concrete: sopralluoghi, lettere congiunte, ordini del giorno, confronti istituzionali. Attività che si è tramutata nell’atto di ieri, primo passo concreto per ottenere la realizzazione dell’agognata infrastruttura, necessaria come il pane a tutto il Mezzogiorno. Il deputato Marco Cerreto (a sinistra) di Fratelli d’Italia, che ha espresso “grande soddisfazione” per il risultato ottenuto, ricordando l’impegno condiviso con colleghi come il sottosegretario Ferrante, la senatrice Petrenga e il deputato Cangiano.
“Finalmente siamo giunti al termine di un iter lungo che ci ha portato il risultato sperato – ha dichiarato Cerreto –. È un riconoscimento atteso e fortemente auspicato, che valorizza una struttura strategica nel cuore della Campania”.
La decisione apre scenari nuovi e concreti: un aeroporto civile nel Casertano a vocazione commerciale che alleggerisca Capodichino – ormai al limite della sua capacità – e affianchi il più piccolo scalo di Salerno, solo turistico. Un’occasione preziosa per rafforzare il sistema aeroportuale regionale, ma anche per attrarre investimenti, rilanciare il turismo, agevolare la logistica e creare nuovi posti di lavoro.
La senatrice Giovanna Petrenga (al centro) ha parlato di una “nuova stagione per il territorio”, ringraziando il ministro della Difesa Guido Crosetto, le forze parlamentari di maggioranza e il gruppo di Fratelli d’Italia in Regione per aver ascoltato le istanze locali. E ha aggiunto:
“Lasciare quell’infrastruttura dedicata solo al traffico militare avrebbe rappresentato la perdita di un’opportunità storica per tutta la zona.”
Parole condivise anche dall’opposizione: Stefano Graziano (a destra), capogruppo Pd alla Commissione Difesa, ha sottolineato la natura strategica della decisione, che va oltre la semplice apertura formale.
“È un primo passo, ma fondamentale, per il futuro di Caserta e della Campania. Nuove opportunità per l’economia locale, maggiore occupazione, investimenti e una più forte connessione con il sistema aeroportuale nazionale.”
Anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si è interessato della vicenda. Qualche mese fa ha inviato una nota al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per sollecitare un’accelerazione sul progetto grazzanise. La sua voce istituzionale si è aggiunta a un fronte politico che, almeno in questo caso, ha saputo trovare una sintesi bipartisan.
Non manca però una doverosa nota di realismo: siamo in piena campagna elettorale, e le promesse spesso volano più in alto degli aerei. È fondamentale che il decreto non resti lettera morta, ma venga seguito da atti concreti, investimenti veri, e soprattutto da un cronoprogramma preciso.
Si dice che lo scalo sarà inserito nel prossimo Piano nazionale degli aeroporti: una conferma ancora ufficiosa, ma che fa ben sperare.
L’apertura al traffico civile dell’aeroporto di Grazzanise rappresenta un punto di svolta storico per la provincia di Caserta. È il primo tassello di un percorso che può finalmente colmare un vuoto infrastrutturale lungo decenni e rilanciare una terra spesso rimasta ai margini.
Il decollo, stavolta, è reale. E forse, finalmente, anche il futuro potrà atterrare a Caserta.
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