Grazzanise. “Troppi indiani in classe, rifate il sorteggio”. Scoppia il caso alla scuola don Milani

La richiesta choc di alcuni genitori. Ma arriva il no dalla dirigente Di Iorio: “Applicati i criteri previsti”

GRAZZANISE – “Troppi indiani nella classe dei nostri figli, il sorteggio va rifatto”: è la richiesta che alcuni genitori avevano presentato a Roberta Di Iorio, dirigente dell’istituto comprensivo di Grazzanise. Temevano che la folta presenza di stranieri in aula potesse rallentare il percorso didattico dei loro bambini, chiamati a frequentare dalla prossima settimana la prima elementare. L’istanza ha creato non poca agitazione a scuola. E in un primo momento, stando ai rumors, l’istituto aveva anche pensato di accettare la richiesta e rifare il sorteggio con cui gli alunni vengono assegnati alle varie sezioni. Ma ieri mattina, a conclusione della seduta del consiglio d’istituto convocato d’urgenza, è stato deciso di confermare tutto. “Nella formazione delle classi prime del plesso ‘Don Milani’ – ha garantito la Di Iorio – sono stati correttamente applicati i criteri deliberati dagli organi collegiali”.
Le lamentale dei genitori che volevano ‘meno indiani’ in aula con i loro piccoli sono state ritenute inaccettabili da moltissimi altri papà e mamme. “E’ vergognoso quanto stava per accadere. Ero pronta ad andare dalla dirigente e a chiederle di inserire mia figlia nell’aula con i bambini indiani. Loro a differenza di tanti altri grazzanisani – ha commentato Filomena – sicuramente alla mia piccola avrebbero insegnato qualcosa di buono”. “Ai bambini – ha aggiunto un’altra mamma, Manuela – non interessa il colore della pelle o le difficoltà di lingua. Sono polemiche inutili e pericolose”.
Parlare di razzismo in relazione a questa vicenda potrebbe sembrare fuori luogo, ma se i genitori pronti a protestare per ‘l’eccessiva presenza’ di extracomunitari nelle aule dei loro figli non invertiranno la rotta, non modificheranno il proprio atteggiamento, non impareranno a considerare ciò che è culturalmente distante come un’opportunità di crescita (e non un deficit), contribuiranno in maniera decisa a spargere nel Basso Volturno il seme della discriminazione.

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