Portico di Caserta. Pestaggio dopo la festa patronale, tre giovani finiscono in manette

La vittima fu colpita con un tirapugni elettrico e pochi giorni dopo inseguita e minacciata di morte

Leon Bifone e Carmine Giannetti

PORTICO DI CASERTA – Il nipote del ras Antonio Bifone e altri due giovani del posto sono stati arrestati con l’accusa di aver aggredito e picchiato un uomo il 2 maggio scorso in piazza Rimembranza, subito dopo la conclusione della festa di Sant’Antuono. I carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Leon Bifone, 22 anni, di Portico (nipote del ras e gestore di un ristorante a Casapulla), Carmine Giannetti, 20 anni, di Portico, e Nazar Kusyy, 21 anni, di Marcianise.
Sono accusati di concorso in lesioni personali aggravate, porto di armi od oggetti atti ad offendere, danneggiamento e tentata violenza privata.
Il provvedimento cautelare deriva da un’inchiesta diretta dalla Procura della Repubblica e svolta dalla stazione Carabinieri di Macerata Campania a seguito di una denuncia presentata dalla vittima, la quale, il 2 maggio 2022, in piazza Rimembranza a Portico di Caserta, immediatamente dopo la celebrazione della festa patronale, rimase vittima di una spedizione punitiva da parte degli indagati, i quali, usando un tirapugni elettrico in ferro, gli causarono lesioni personali gravi, facendogli cadere tre denti, oltre a diversi altri traumi.
Dopo pochi giomi l’uomo (anche lui residente a Portico) fu inseguito di nuovo dagli indagati, i quali, a bordo di due motorini e di un monopattino, utilizzando una pistola – verosimilmente giocattolo – lo minacciarono di morte, cercando di tagliargli la strada per costringerlo a fermarsi. In quella occasione Giannetti avrebbe gridato, rivolgendosi alla vittima, “Ti devo ammazzare! Ti devo sparare! Bastardo vieni qua!” e avrebbe mandato in frantumi il lunotto posteriore della vettura, verosimilmente colpendolo con il calcio della pistola. La indagini, seguite alle dichiarazioni della persona offesa, venivano svolte interrogando persone informate sui fatti, fra i quali un amico della vittima che sarebbe stato minacciato dai tre. Sono stati inoltre visionati i filmati registrati dalle telecamere installate in zona. Le perquisizioni, delegate dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di trovare, nella disponibilità degli indagati, un taser elettrico modello tirapugni ed una pistola a salve compatibili con quelle utilizzate nel corso delle aggressioni. Non è però chiaro il motivo delle aggressioni: la vittima, pur riferendo dettagliatamente gli episodi, non ha fornito elementi utili. Lunedì si svolgerà l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Rosaria Dello
Stritto: i tre arrestati sono difesi dagli avvocati Angelo Raucci e Orlando Sgambati.

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