Grecia, dietro gli incendi la mano dolosa: trovate tracce dei piromani

Due i roghi finiti nel mirino dell'autorità giudiziaria

LP / AFP PHOTO / ANGELOS TZORTZINIS

ATENE – “Ci sono molte domande e non nascondo una cosa seria che ha portato a un’indagine. Abbiamo trovato elementi seri e tracce che potrebbero far pensare a un atto doloso. Ci sono testimonianze, ma non posso dire altro ora”. Così il vice ministro alla Sicurezza pubblica Nikos Toskas in una conferenza stampa tenuta insieme al portavoce del governo Dimitris Tzanakopoulos e ai capi dei vigili del fuoco e della polizia sugli effetti degli incendi divampati nei giorni scorsi. Il governo greco ha presentato all’autorità giudiziaria un “caso grave” di “atti criminali”.

Si pensa ad azioni di matrice dolosa

Due i roghi finiti nel mirino degli investigatori. Quello divampato a Mount Pendeli, dove il bilancio è stato gravissimo, e quello di Kineta, ad ovest di Atene, che però non ha fatto vittime. Entrambi gli incendi presenterebbero tracce di un’azione dolosa compiuta da piromani. Intanto, dopo accurati studi è emerso un altro particolare di considerevole importanza. “I venti hanno raggiunto i 120 km orari”, ha detto il tenente generale Sotiris Terzoudis.  Le fiamme si sono diffuse velocemente e hanno bruciato oltre 20 chilometri quadrati di territorio. Si stima che almeno 2.500 case siano state distrutte. Per quanto riguarda l’evacuazione di Mati, lo stesso Terzoudis ha detto che “non è stata possibile perché tutto è avvenuto in breve tempo, appena un’ora e mezza, e che i venti erano forti”.

Il bilancio e le dimissioni

“Le perdite sono significative e siamo tutti sconvolti”, ha detto Toskas, aggiungendo che “per ragioni di coscienza e non a causa di errori” ha presentato le proprie dimissioni al primo ministro Tsipras, il quale non le ha accettate. Gli incendi del 23 luglio hanno causato 84 vittime e decine di dispersi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome