ROMA – Dodici arresti, 600 identificati, 58 agenti feriti. E’ solo un primo bilancio di quanto accaduto a Roma dove, la protesta ‘no-green pass’ di sabato, con il supporto dell’estrema destra, ha gettato nel caos il centro della città.
Le violenze hanno toccato l’apice nell’assalto, da parte dei manifestanti, alla sede nazionale della Cgil.
Tra gli arrestati spiccano Roberto Fiore e Giuliano Castellino dell’organizzazione Forza nuova e un 65enne ex appartenente ai nuclei armati rivoluzionari. Devono rispondere, a vario titolo, di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, mentre sono in corso ulteriori attività di indagine e di verifiche sui filmati registrati dalla polizia scientifica, per valutare altre condotte penalmente rilevanti. Le posizioni degli arrestati sono al vaglio di piazzale Clodio e nel pool della procura che si occuperà di coordinare le indagini ci sarà anche un pm dell’Antiterrorismo. Indagini anche a Milano, dove una persona è stata arrestata e altre 57 denunciate a seguito del corteo cui hanno preso parte circa 5 mila persone.
Nella notte tra sabato e domenica, un gruppo di una trentina di manifestanti ha assaltato il pronto soccorso del Policlinico Umberto I, dove era ricoverato uno dei fermati durante gli scontri. Anche lì violenze, danneggiamenti e lanci di bottiglie, hanno gettato nel panico l’ospedale. La situazione è stata riportata alla calma solo alle 4 del mattino, con un bilancio di quattro feriti, due tra le forze dell’ordine e due tra gli operatori sanitari. Unanime la condanna del mondo politico, con l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato che, primo a denunciare quanto avvenuto, si è voluto recare di persone presso l’ospedale capitolino, e il ministro Roberto Speranza che, nel ribadire la solidarietà al personale medico, ha parlato, senza mezzi termini, di “vile atto di squadrismo”.
Di Alessandra Lemme