Dal 15 ottobre porti bloccati. Il motivo della protesta? L’entrata in vigore del green pass obbligatorio sui posti di lavoro. Ma per indorare la pillola e scaricare il problema ecco l’escamotage: una circolare del Viminale che “raccomanda alle imprese di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”. Ma le società di gestione al porto di Palermo fanno subito sapere che “non si faranno carico dei tamponi ai portuali”.
La nota
Il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo per il quale si conferma politicamente un “commissariamento” di fatto del ministero delle Infrastrutture – spiega che “affrontare e trattare la vicenda dei portuali di Trieste come un problema di ordine pubblico rappresenta un errore clamoroso. inoltre ci sono stati puntualmente e costantemente negati i confronti che avevamo richiesto con un solo risultato: lo Stato ora si piega ad un ricatto inaccettabile”. E aggiunge: “Quando si tratta di occuparsi di temi che riguardano i porti, emergono solo insipienza e superficialità. Di volta in volta assistiamo al commissariamento del Ministero delle Infrastrutture: era accaduto con il Ministero dei Beni Culturali sul caso Venezia, esautorando totalmente le competenze del Ministero delle Infrastrutture; si ripete oggi con il Ministero degli Interni che sul Green pass interviene nei porti senza conoscerli e senza avere la minima idea di come funzionino, di quali equilibri li caratterizzino, persino di quali rapporti intercorrano fra concessionari e Stato. E ciò significa – afferma Merlo – minare un asse portante della nostra economia. Il Ministero delle Infrastrutture dovrebbe avere un sussulto di orgoglio e svolgere la funzione che dovrebbe essere sua”
Secondo il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, che all’Huffington Post ha annunciato il blocco, “l’unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma”.
Il blocco dei tir
Intanto nel porto del capoluogo ligure prosegue la protesta dei tir che blocca il Psa di Genova Prà, per i lunghi tempi di attesa per entrare nel terminal. Chiesto dagli autotrasportatori “un incontro urgente al prefetto per presentare le loro richieste, che potrebbe essere convocato a breve”.
La non adesione
In controtendenza sembrano però i due porti campani di Napoli e Salerno per i quali pare non si preannunciano problemi relativi all’entrata in vigore del Green pass. Secondo le associazioni sindacali in entrambe le strutture “il numero dei lavoratori no-vax è minimo e non compromette le regolari attività dei due scali”.
La Filt-Cgil Campania comunica che “in questi giorni non è emerso alcun accenno di protesta relativo all’esordio del Certificato Verde nei luoghi di lavoro”. Stesso discorso sembrano abbracciare i porti pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi che fanno sapere di no temere “particolari situazioni di criticità, scioperi o blocchi”. Lo dice il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Tito Vespasiani, che aggiunge: “nei nostri cinque porti il tasso di vaccinazione tocca in alcuni settori il 100%.