ROMA – Gruppo Stellantis, in Basilicata a rischio duemila posti di lavoro. La multinazionale olandese produttrice di autoveicoli sta vivendo un momento di grossa difficoltà economica . Negli stabilimenti in Basilicata si contano più di 2mila esuberi, mentre in Molise, almeno per ora, è stata attuata la Cig.
Le cause
Tra le cause che potrebbero aver creato una grave crisi occupazionale di tutto l’indotto della fabbrica sia in Basilicata dove a Melfi “la fusione Fca-Psa rischia di creare migliaia di esuberi tra la fabbrica, servizi e indotto”. Stessa situazione anche in Molise con la Fca-Stellantis di Termoli, così come sul resto del territorio nazionale. Ora la politica aziendale è rivolta innanzitutto all’abbattimento dei costi che dà vita inevitabilmente ad una crisi occupazionale importante. E proprio sul difficile momento è stato indetto un incontro il 15 aprile prossimo: un summit che si svolgerà a Torino e dal quale dovranno pervenire maggiori chiarimenti sul futuro dell’azienda.
Ridurre gli sprechi
E’ il mantra abbracciato dall’Azienda, quello della riduzione degli sprechi, prima che la situazioni peggiori in maniera irreversibile e l’internalizzazione di alcuni servizi, fino ad oggi affidate a ditte esterne. E il sindacalista della Uilm Marco Lomio non sembra proprio ottimista sull’immediato futuro occupazionale della multinazionale olandese: Duemila posti persi sono una previsione ottimistica perché se il progetto di Stellantis venisse confermato a rischio sarebbe l’intera area industriale di Melfi che potrebbe perdere la metà dei suoi 11mila addetti. È evidente che se così fosse la Basilicata sarebbe una regione finita. Serve che questo paventato progetto che, poi, contrasta con le ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato Manley, il 15 aprile venga smentito”.
Rosa: il rischio è chiudere la Regione
A Lomio fa eco Donato Rosa di Uil Tucs “C’è, poi, la logistica – aggiunge – che conta più di 600 persone e che vogliono internalizzare e l’ipotesi di stop di una linea di produzione a Melfi che corrisponde a più di mille addetti. Se tagli le attività in produttività, a caduta, c’è una riduzione sull’indotto che è stata stimata intorno alle 2.000 unità. È una situazione allarmante. Una partita che non si gioca solo in Basilicata. Nei fatti, con il piano Tavares è più dolorosa la cura che la malattia, perché ha già tagliato posti di lavoro in Basilicata. Togliere 2mila posti di lavoro significa chiudere la Regione. Ogni Paese lucano ha un numero di cittadini che lavorano nello stabilimento di Stellantis e portano economica in quel paese. Sarebbe devastate l’impatto di 2mila posti di lavoro in meno, per questo ci aspettiamo che tra Comune di Melfi e Regione si mettano in campo delle convenienze allocative, con una riduzione di gestione di Tasi e Imu. Servono misure che rendano attrattivi i territori”