È stato firmato a Roma un Protocollo d’Intesa tra il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). L’obiettivo è rafforzare la collaborazione per la tutela dell’ambiente marino e costiero italiano, consolidando un percorso di sinergia già esistente e ampliandone gli orizzonti operativi.
L’accordo unisce due pilastri fondamentali per la salute dei nostri mari. Da un lato la Guardia Costiera, che con la sua presenza capillare sul territorio garantisce quotidianamente la vigilanza sulla sicurezza della navigazione, il controllo sulla filiera della pesca e il primo intervento in caso di emergenze ambientali in mare, come gli sversamenti di idrocarburi.
Dall’altro lato l’ISPRA, l’organo tecnico-scientifico di riferimento per il Ministero dell’Ambiente e parte del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). L’istituto fornisce il supporto scientifico essenziale attraverso attività di ricerca, analisi delle acque, monitoraggio dello stato di salute degli habitat marini e valutazione dell’impatto delle attività umane sugli ecosistemi.
Questa rinnovata collaborazione istituzionale si tradurrà in un’azione più efficace e mirata. La condivisione dei dati scientifici raccolti da ISPRA, ad esempio sulle aree di maggior pregio naturalistico o su quelle più esposte a rischi di inquinamento, permetterà alla Guardia Costiera di ottimizzare le proprie attività di sorveglianza e controllo.
L’intesa promuoverà lo sviluppo e l’impiego di nuovi strumenti operativi e tecnologici. Si prevede un maggiore ricorso a sistemi di telerilevamento, come droni e satelliti, per monitorare vaste aree marine in tempo reale, individuando fenomeni di inquinamento o attività di pesca illegale. Le informazioni raccolte verranno analizzate congiuntamente per pianificare interventi rapidi e precisi.
Il protocollo definirà inoltre procedure standardizzate per la gestione delle emergenze ambientali, migliorando il coordinamento tra la componente scientifica di valutazione del danno, di competenza dell’ISPRA, e quella operativa di contrasto e contenimento, guidata dalle Capitanerie di porto.
Questa alleanza strategica rappresenta una risposta concreta alle crescenti minacce che gravano sull’ambiente marino, dall’inquinamento da plastica alla crisi climatica, fino allo sfruttamento insostenibile delle risorse. La protezione di un patrimonio naturale di inestimabile valore, bene comune dell’intera collettività, diventa così un obiettivo perseguito con maggiore forza, competenza e integrazione.





















