ROMA – Gli Usa minacciano sanzioni alla Turchia. Ma Erdogan reagisce. E punta il dito anche contro a chi dall’Europa lo ha accusato di aver invaso la Siria: “Vi spedisco i rifugiati siriani”.
Le sanzioni
E’ Liz Cheney, deputata repubblicana Usa al Congresso, che si è detta pronta a presentare una legge ah hoc per sanzioni contro l’attacco della Turchia alle milizie curde. Lei, figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney e fidata collaboratrice di Donald Trump, non ha esitato a condannare il presidente americano per il ritiro delle truppe dalla Siria abbandonando, di fatto, i curdi.
Alla sua proposta di sanzioni alla Turchia di Erdogan già oltre 20 deputati le avrebbero garantito il loro appoggio tra cui Kevin McCarthy, rappresentante della minoranza repubblicana alla Camera.
Le notizie
E dal Ministero della Difesa di Ankara arriva la notizia che un soldato turco avrebbe perso la vita in uno dei raid nel nord della Siria e altri tre sarebbero rimasti feriti. Proprio ieri le forze curdo-siriane avevano dichiarato che cinque militari turchi erano rimasti uccisi.
La situazione
Dopo il ritiro delle truppe americane oltre la frontiera turco-siriana si sta consumando anche un’altra battaglia: quella scatenata dai jihadisti dell’Isis contro i curdi. C’è stato un vero e proprio “risveglio”dello Stato Islamico che torna a far sentire la propria voce, rialzando la testa.
La possibile fuga
Intanto il rischio incombente è che gli affiliati della jihad escano dalla Siria, passino in Turchia e arrivino in Europa. Molti di loro, difatti, hanno passaporto comunitario. E dopo il bombardamento della prigione di Chirkin, nella zona di Qamishli dove sono detenuti miliziani dell’Isis appartenenti a oltre 60 Paesi, il pericolo di una loro fuga dalla prigione è più che consistente.