KIEV – Attacchi in Ucraina. L’ultimo che ha causato la morte di 5 civili tra le 13 vittime. C’è anche un bambino. Potrebbe essere la risposta all’Ucraina di Vladimir Putin, che non ha dubbi: la bomba fatta esplodere sul ponte in Crimea è opera degli ucraini.
Il leader del Cremlino parla dopo l’incontro avuto con il capo del comitato investigativo della Federazione Russa Alexander Bastrykin. Secondo l’uomo scelto da Putin per fare chiarezza sull’accaduto ad “aiutare” gli 007 di Kiev nel “preparare l’attacco” ci sono anche “cittadini della Russia e di paesi stranieri”. Conferme sui responsabili dell’esplosione del camion bomba arrivano anche dagli States. Il quotidiano americano, citando come fonte un alto funzionario ucraino, conferma che l’attacco sarebbe stato orchestrato dai servizi segreti ucraini. La stessa tesi che il giornale aveva portato avanti per l’uccisione di Darya Dugin, figlia dell’oligarca russo Alexander Dugin, lo scorso agosto.
Per quanto riguarda lo spettro di un conflitto nucleare Mosca, pur non nominandolo apertamente, fa sapere che la “linea rossa” è “la fornitura di armi a lungo raggio o più potenti a Kiev” che potrebbe portare gli ucraini ad aumentare il loro raggio di azione anche in territorio russo. Intanto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, torna sulle parole di Joe Biden relativa al rischio di un ‘Armageddon’. “Erano riferite al fatto che la posta in gioco è molto alto” ma “non erano basate su informazioni fresche o nuove indicazioni che Putin abbia preso la decisione di usare armi nucleari e, francamente, non abbiamo alcuna indicazione in questo senso”, spiega.
(La Presse)