Governo, Landini: “Esito chiaro dalle urne, non abbiamo pregiudizi”

Le parole del leader della Cgil

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 08-10-2022 Roma (Italia) Politica Manifestazione nazionale della Cgil Nella foto: Maurizio Landini

MILANO – “Credo che questo sia il momento di risolvere i problemi delle persone e del Paese. E chi governa deve ascoltare il sindacato perché le condizioni di vita e di lavoro sono peggiorate e c’è un’emergenza energetica che rischia di esplodere”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il leader della Cgil, Maurizio Landini. Che non ha ancora sentito Giorgia Meloni: “No. Abbiamo invitato tutti i partiti all’apertura straordinaria della nostra sede e ringrazio coloro che sono venuti. Giorgia Meloni ci aveva fatto sapere che aveva precedenti impegni e ha mandato, in rappresentanza del partito, Fabio Rampelli. Mi aspetto che i contatti ci siano quando ci sarà il governo”.

Landini guarda alla formazione del nuovo esecutivo senza pregiudizi: “La nostra è un’apertura di credito verso la democrazia. C’è un risultato elettorale chiaro: la coalizione di centrodestra ha la maggioranza e il diritto-dovere di governare. E noi giudicheremo, come sempre, i governi per quello che fanno. A piazza del Popolo ho voluto dire che la Cgil non ha pregiudizi, ma il sindacato vuole essere ascoltato prima che vengano prese le decisioni. Siamo scesi in piazza, per una manifestazione che ricordo è stata proclamata prima del voto, per sostenere le nostre proposte”.

“Per me – aggiunge Landini – il sindacato non può essere né di governo né di opposizione, ma un soggetto autonomo, democratico e che avanza proposte e fa contratti per ottenere risultati. Vogliamo una vera riforma fiscale a vantaggio di lavoratori dipendenti e pensionati e non la flat tax; la fine della precarietà; una vera riforma delle pensioni; politiche industriali che investano sulle rinnovabili. C’è una congiuntura di una gravità mai vista, tra pandemia, guerra e crisi energetica. Senza risposte concrete siamo pronti alle mobilitazioni necessarie”. Autunno di scioperi, dunque? “Dipende dalle risposte che avremo. Sarà un autunno difficile. La situazione sociale rischia di esplodere, bisogna agire subito. A partire dalle bollette. Noi diciamo che, oltre che battersi in Europa, bisogna andare a prendere i soldi dove stanno: tassando gli extraprofitti in tutti i settori che li hanno fatti e creando un fondo per tagliare le bollette a famiglie e imprese. Si deve salvaguardare il lavoro e impedire che le aziende chiudano”.

(LaPresse)

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