ROMA – Oggi fitta rete di colloqui tra i leader dei Paesi che si stanno facendo carico di mediare tra Russia e Ucraina. Nel pomeriggio è prevista una telefonata tra l’amministrazione Biden con il premier Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Boris Johnson. “Un vertice per discutere – dicono dalla Casa Bianca – di una risposta coordinata all’attacco immotivato della Russia all’Ucraina”.
Nel ginepraio di incontri e faccia a faccia finora consumatisi senza grossi risultati, la Svizzera si è dichiarata disposta a fare da mediatore o comunque ad ospitare l’ennesimo negoziato tra Russia e Ucraina: “Le armi tacciano presto”, ha dichiarato il presidente Ignazio Cassis, atteso oggi al confine tra Polonia e Ucraina. E proprio nella capitale polacca in settimana è prevista la visita del presidente americano, Joe Biden che si incontrerà con il presidente polacco, Andrzej Duda.
Ennesima notte di fuoco sull’Ucraina: una fitta rete di missili ha colpito la regione nordorientale di Sumy, mentre le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato in almeno altri sei oblast. Bersagliate abitazioni e un centro commerciale nel quartiere di Podil di Kiev dove si contano finora almeno sei morti. Colpito anche un impianto chimico con perdita di ammoniaca: le autorità hanno lanciato l’allarme invitando gli abitanti di due villaggi entro i 2,5 chilometri dal sito, “a prendere precauzioni”.
Altre sanzioni
Dall’Amministrazione Biden hanno fatto sapere che c’è tutta l’intenzione di estendere ulteriormente le misure all’economia russa: “Le sanzioni – ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Daleep Singh – potrebbero essere ampliate ancora di più e applicate ad altri obiettivi tra cui più banche e altri settori che non sono stati ancora toccati. Non voglio specificarli, ma penso che Putin saprebbe cosa sono”.