HONG KONG – Trecento persone sono rimaste intrappolate sul tetto del grattacielo World Trade Centre di Hong Kong, quando un vasto incendio è scoppiato nell’edificio di 38 piani avvolgendolo di fumo. Nelle drammatiche operazioni di salvataggio, centinaia di persone sono state portate in salvo dai soccorritori, mentre almeno 13 sono state portate in ospedale, tre delle quali ferite e 10 con problemi respiratori per aver inalato fumo. Le fiamme sono state spente dopo alcune ore, tempo nel quale hanno distrutto parte del palazzo che ospita uffici, un centro commerciale e ristoranti nel popolare distretto dello shopping di Causeway Bay.
Sui media locali sono stati diffusi filmati e video che mostrano le persone all’interno del grattacielo, mentre il fumo limita la visibilità, oppure radunate sul tetto. Secondo le autorità, le prime indagini avrebbero individuato l’origine delle fiamme in una stanza di controllo degli impianti elettrici ai piani bassi del palazzo, da cui poi si sarebbero allargate alle impalcature circostanti. L’incendio, infatti, si è diffuso dalla base del grattacielo, in particolare dai primi due piani, dove si trova un centro commerciale in via di ristrutturazione. Il sistema antincendio era spento nell’area commerciale, ha detto il responsabile del dipartimento dei Vigili del fuoco di Hong Kong, Ng Yau Sheung. Le autorità stanno valutando se siano stati commessi illeciti.
Quando le fiamme si sono sviluppate, le migliaia di persone che si trovavano nell’edificio hanno tentato di scappare e mettersi in salvo. Circa 300 si sono radunate sul tetto, in attesa dei soccorsi, altre si sono raccolte su una terrazza al quinto piano, mentre i vigili del fuoco hanno fatto ricorso alle scale estensibili per portare in salvo chi si trovava ai piani raggiungibili. South China Morning Post ha parlato di 1.250 persone evacuate dal palazzo, mentre Gn ha fornito un numero più basso di 770, oltre a 40 uscite in autonomia. A intervenire sul posto sono stati 176 vigili del fuoco, che hanno anche messo a disposizione due dispositivi con getti ad acqua e strumentazioni per la respirazione.
LaPresse