PECHINO – Gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine non accennano a diminuire. Hong Kong è un vero e proprio teatro di guerra e ora c’è anche un ferito, in condizioni critiche. È stato raggiunto da un colpo di pistola sparato da un poliziotto a distanza ravvicinata. Erano da poco passate le 7 quando, nel quartiere di Sai Wan Ho, un gruppo di giovani mascherati aveva bloccato le strade con delle barricate.
Gli scontri ad Hong Kong
Uno dei poliziotti è partito all’inseguimento degli stessi, ha afferrato un giovane con la maglietta bianca e gli ha puntato l’arma contro. Un altro ha provato a fermarlo ed è a quel punto che è partito il colpo. Poi un altro. Uno di questi raggiunge il ragazzo che crolla al suolo in una pozza di sangue. Viene trasportato in ospedale e operato d’urgenza a fegato e reni, le sue condizioni sarebbero critiche. La tensione è alle stelle in tutte le strade e si è acuita dopo che venerdì scorsi si era diffusa la notizia della morte di un 22enne caduto dal terzo piano di un parcheggio mentre era in corso una operazione di sgombero della polizia. E così per tutta la notte manifestanti mascherati hanno affrontato senza paura le forze dell’ordine che hanno risposto con decisione.
Il bilancio
Ad oggi sono circa 3mila gli arrestati e tantissimi i danni a case e a negozi, soprattutto a quelli di aziende considerate pro-Pechino. Parte della città è totalmente bloccata, con gli scontri che si sono concentrati soprattutto attorno ai campus delle principali università, molte delle quali hanno sospeso le lezioni. Il livello di violenza nelle ultime settimane sembra crescere costantemente. In questo quadro drammatico, domenica 24 novembre a Hong Kong sono previste le elezioni distrettuali nelle quali sembra probabile un successo democratico. E un eventuale rinvio per ragioni di sicurezza non farebbe altro che acuire una situazione già molto difficile.