I Contini assediano i vicoli di Forcella

Giuseppe Del Prete ed Edoardo Contini

NAPOLI – Assedio dei Contini a Forcella. Gli investigatori temono una nuova frattura nel centro storico, dopo l’ennesimo arresto eccellente nella vecchia guardia dei Mazzarella. Giuseppe Del Prete abita a Forcella: è stato bloccato in un ristorante a Ischia lunedì. Ricercato dal 17 giugno per un cumulo di pena: deve scontare sei anni. Oggi la Maddalena e Forcella sono in bilico, dopo l’avanzata dell’Alleanza di Secondigliano, che rivendica spazio nel centro cittadino. I Mazzarella hanno tenuto fino a che hanno potuto. Ma dietro ai Contini del Vasto ci sono i Mallardo di Giugliano e i Licciardi di Secondigliano. Un vero ‘cartello’ di stanza nell’area nord, che arriva fino al quartiere Vasto. Gli inquirenti temono che i ‘secondiglianesi’ approfittino del vuoto di potere dei Mazzarella a Forcella. In effetti ci hanno già provato alla Maddalena poco tempo fa: dopo il blitz del 7 dicembre, che aveva assestato un duro colpo alle gerarchie dei Mazzarella. Ma la cosca di San Giovanni a Teduccio ha issato barricate e resistito fino all’ultimo.

Situazione precaria

Una situazione precaria con tensioni continue. Anche i Decumani e il quartiere Mercato sono a rischio. Ora tutto può succedere, per usare parole di un investigatore esperto. Soprattutto dopo l’ennesimo arresto a Forcella. Giuseppe Del Prete è il fratello del più noto Salvatore, ritenuto dagli inquirenti un personaggio di primo piano nei Mazzarella e detenuto in un carcere di massima sicurezza nel nord Italia. I pentiti indicano il 45enne vicino a Michele Mazzarella e Salvatore Barile. E raccontano un aneddoto: quando uscì dal carcere, chiese di poter prendere il controllo di Forcella. E’ una zona sensibile per i Mazzarella. Da sempre. Ma gli risposero ‘no’. Gli equilibri erano cambiati e lui non li conosceva. “Al più avrebbe potuto dare una mano alla Maddalena”. Gli inquirenti fino a ieri davano i gruppi di Forcella e del rione Case Nuove in espansione. Ma adesso la ‘mappa’ è cambiata. E dopo gli arresti, sono più deboli e vulnerabili. Esposti alle sortite dei Contini del Vasto. Ora manca una intera linea di comando nei Mazzarella. Se anche è stata rimpiazzata, nulla può tornare come prima. Lo sanno gli esponenti dell’Alleanza di Secondigliano, che hanno mire espansionistiche verso il centro storico.

La cosca ridimensionata

La cosca di San Giovanni a Teduccio qui è ridimensionata ed è costretta a retrocedere, di fronte all’organizzazione dei ‘secondiglianesi’. Da oggi i Mazzarella di Forcella dovranno stare attenti a non pestare i piedi ai ras rivali, che sfruttano un assetto migliore. I confini non sono delineati. I ras non vogliono arrivare a una guerra aperta, non conviene a nessuno. E attirerebbe i riflettori di Procura e forze dell’ordine. La tensione è alta. L’Alleanza spera in un passo indietro dei nemici, senza imbracciare armi. Gli investigatori esaminano questo scenario. Ma non è l’unico. Lo scontro è dietro l’angolo. In questi casi basta poco: una lite, una incomprensione, un gesto considerato affronto. Quando gli equilibri sono instabili, c’è il rischio di faida. Tra l’Alleanza e i Mazzarella non corre buon sangue. Da sempre.

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