Il Giappone annuncia: “Dal 2019 riprende la caccia alle balene per scopi commerciali”

Per il Wwf è scandaloso che nel 2018 il Giappone cacci ancora la balena

Una balena trovata morta (AFP PHOTO / GUILLERMO ARIAS)

Tokyo – Il Giappone ha annunciato il suo ritiro dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle balene (Iwc), la commissione che protegge le balene. A partire dal prossimo luglio riprenderà infatti la caccia alle balene per scopi commerciali, dopo 30 anni di stop, almeno sulla carta. Lo ha annunciato il portavoce del governo Yoshihide Suga. Precisando che il Giappone, tuttavia, si asterrà dalla caccia “nelle acque dell’Antartico o nell’emisfero australe”. La pesca “sarà limitata alle acque territoriali e alla zona economica esclusiva” giapponese. “In accordo con le quote di pesca calcolate secondo il metodo dell’Iwc per evitare l’estinzione” della specie.

La Commissione per la caccia sarà ufficialmente informata della decisione nipponica “entro la fine dell’anno”, in modo da consentire il ritiro effettivo il 30 giugno. Di fatto, Tokyo non ha mai fermato completamente la caccia, sfruttando una falla della moratoria istituita nel 1986 che consente la caccia ai cetacei per la ricerca scientifica. Ma, con l’annuncio di oggi, il Giappone torna pubblicamente alla pesca a fini commerciali, unendosi all’Islanda e alla Norvegia.

Per il Wwf è scandaloso che nel 2018 il Giappone cacci ancora la balena

“E’ scandaloso che nel 2018 il Giappone manifesti la volontà di continuare la caccia alla balena, massacro anacronistico e senza alcuna giustificazione – se non una subcultura dura a morire – , che rischia di portare verso l’estinzione due specie come la balenottera comune (già in declino) e quella minore (a rischio)”. Lo denuncia il Wwf in una nota facendo riferimento alla certezza che il Giappone lasci la Commissione e segnalando che si tratta di una delle specie più cacciate del mondo.

“Oggi è una caccia che non ha più senso, non è giustificata da esigenze alimentari e la ‘ricerca scientifica’ che per 30 anni il Giappone ha portato avanti come giustificazione – aggiunge l’associazione animalista – è palesemente una ridicola scappatoia”. “L’anno scorso – precisa il Wwf – ben 330 balenottere minori sono state massacrate in Antartide, eppure i sondaggi ci dicono che appena l’11 % dei giapponesi consuma ancora carne di balena e si dice favorevole a questa attività. Uno schiacciante 90% non vuole più saperne”. “E’ assurdo – conclude – che si voglia tenere in piedi un’attività fuori dal tempo, lontana dalla scienza e lontanissima dalla sensibilità comune”.

(LaPresse/AFP)

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