NAPOLI – è il giorno della gloria. Un giorno atteso da 33 anni. Contro la Sampdoria (ore 18.30) il Napoli chiude una stagione storica ed esaltante. Passerella per i campioni d’Italia davanti a 51mila spettatori al Maradona in una partita utile solo per le statistiche. Una partita che è solamente un preambolo al vero clou della giornata. Al fischio finale, infatti, il Presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, consegnerà la Coppa di Campione d’Italia 2022-2023 al capitano Giovanni Di Lorenzo, che salirà per ultimo per alzare il trofeo. Per tutti i calciatori e pr l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, la medaglia d’oro.
Sempre al comando
La consacrazione di un campionato condotto in testa dall’inizio alla fine e chiuso con un distacco record in scia ai 22 del 2006/07 tra Inter e Roma, ai 17 nel 2013/14 e nel 2014/15 tra Juventus e Roma e ai 16 nel 1947/48 tra Torino e le tre arrivate seconde in quel torneo. Una Coppa, quello dello scudetto, che è il secondo trofeo sollevato al cielo di Fuorigrotta nella storia del club dopo la Supercoppa Italiana 1990: nell’era Maradona la Coppa dello scudetto non si assegnava, 5 delle 6 Coppe Italia sono state vinte a Roma (la sesta a Bergamo) e l’altra Supercoppa addirittura a Dubai.
La storia della coppa
Una coppa sognata e che ha una storia illustre. L’invenzione del piccolo stemma è, infatti, riconducibile al genio di Gabriele D’Annunzio, che nel 1920 a Fiume volle apporre uno scudo tricolore sulla divisa di una selezione del comando militare italiano in occasione di una gara amichevole tra i legionari e una rappresentativa locale. Nel 1924 lo scudetto venne adottato dalle autorità calcistiche nazionali e fu deciso che la squadra prima classificata del campionato lo applicasse sulla maglia con i colori della bandiera italiana. La Coppa è stata ideata nel 1960 da Ettore Calvelli e dal 2005 viene consegnata sul campo. Poco da dire sull’aspetto agonistico della partita. Contro una Samp già retrocessa e priva di ben 11 giocatori, il Napoli sostituisce lo squalificato Kim con Juan Jesus, conferma Bereszynski a destra e inserisce a centrocampo Elmas e, probabilmente, Gaetano. Previsto anche l’esordio stagionale del terzo portiere Marfella.
La scaletta
Dopo la premiazione, via al grande show canoro voluto da De Laurentiis e trasmesso in diretta da Rai 2. Condotta da Stefano Di Martino, la serata vedrà la partecipazione di star della canzone come Nino D’Angelo con l’inno “Napoli”, Gigi D’Alessio, Clementino, Emma, Arisa, Stash ed Enzo Avitabile. In Tribuna d’Onore, accanto al presidente, previsti ospiti vip tra cui Giorgio Armani, che griffa da due stagioni le maglie autoprodotte dal club e che firmerà anche la maglia del prossimo anno. Una maglia che avrà lo scudetto sul petto.
Il secondo tempo sui maxischermi
In tantissimi tra i tifosi del Napoli non hanno trovato posto al Maradona per la grande festa. E allora, per favorire una festa diffusa per lo scudetto degli azzurri in un clima di festa e gioiosa comunità in piazza, il sindaco Gaetano Manfredi – d’intesa col Prefetto Claudio Palomba – ha chiesto e ottenuto che non solo la festa organizzata dal Napoli, ma anche la partita stessa venisse trasmessa sui maxischermi allestiti dal Comune di Napoli in tre piazze cittadine e in 17 comuni dell’area metropolitana. La Lega di serie A e Dazn hanno consentito la visione del match almeno dal secondo tempo. I maxischermi saranno quindi in funzione dalle 19.15 fino al termine della festa.
Le piazze e le città
Le piazze interessate a Napoli sono Piazza del Plebiscito, suddivisa in due settori, alla presenza di due schermi; Piazza Mercato con uno schermo; Piazza Giovanni Paolo II con uno schermo. Le rispettive aree saranno controllate dagli steward delle società affidatarie del servizio. Il sindaco Manfredi ha infine autorizzato l’installazione di un maxi-schermo anche nello Spazio Comunale Piazza Forcella. Inoltre sono previsti maxi schermi in altri comuni dell’area metropolitana: Quarto, Pozzuoli, Portici, Meta, Marigliano, Giugliano, Cardito, Calvizzano, Bacoli, Casalnuovo, Frattamaggiore, Nola, San Giorgio a Cremano, Qualiano, Castello di Cisterna, Palma Campania e Castellammare di Stabia.
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