NAPOLI (Anastasia Leonardo) – Giuseppe Conte non piace ai grillini, eppure è meglio non dirlo ad alta voce per evitare ipocrite levate di scudi da parte dei parlamentari, unici ad avere ‘fiducia’ nel nuovo corso del M5S e nell’ex premier. Ma la strategia è ormai chiara, pur di non ridursi a meteora della politica, l’ex premier è disposto a regalare ciò che resta del M5S al Pd col beneplacito del presidente della Camera Roberto Fico e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. L’alleanza con i dem, proposta a Napoli per le Amministrative in sostegno di Gaetano Manfredi e la mancata candidatura di un pentastellato alle suppletive a Roma e Siena, ne sono la dimostrazione. Le cose sono due: o il Movimento non ha gente da candidare, o è già deciso che bisogna favorire il Pd. Manfredi, checché se ne dica è un dem, nella Capitale la candidata a sindaco nonché primo cittadino uscente Virginia Raggi risentirà dei malumori della base, ma anche di diversi parlamentari, rispetto alla mancata candidatura di un 5 Stelle alle suppletive e a Siena a mani basse si consegna il ‘collegio’ al segretario piddino Enrico Letta. Analizzando la situazione l’unico modo che il M5S ha di non dissolversi è quello di presentare liste competitive alle Amministrative. All’ombra del Vesuvio la mission coincide con ‘via libera a chiunque: gli ex assessori fedelissimi di Luigi De Magistris Ciro Borriello e Francesca Menna, con loro anche Flavia Sorrentino anche lei vicina al mondo demagistriano. Inseriti in lista anche i collezionisti di candidature (mai eletti neanche alle ultime Regionali) Marco Ferruzzi e Gennaro Luca Capriello che addirittura intentò causa contro Fico nel 2016.
Ciliegina sulla torta, nella V Municipalità un grillino dell’ultimo minuto Mimmo Cerullo. In lista anche Angelo Zanfardino escluso dalle liste per le politiche nonostante i voti presi alle parlamentarie online e non eletto in consiglio regionale. Insomma, in barba a tutto ciò che è stato e anche alle regole che vedrebbero inibita la candidatura a chi nei cinque anni precedenti si è candidato contro il M5S (vedi Borriello e Menna), le liste del M5S saranno variegate. Se a Napoli i pentastellati addetti alla composizione delle liste, i deputati Gilda Sportiello e Alessandro Amitrano con l’aiuto del capogruppo in consiglio regionale Valeria Ciarambino, hanno dato spazio anche a chi con il mondo grillino nulla ha a che vedere, nelle altre città al voto sono addirittura assenti. A Caserta così come a Benevento, i 5 Stelle non presenteranno nessuna lista. Ordine di scuderia? Pare non ce ne sia uno preciso. Stando a indiscrezioni, i pentastellati voteranno in Terra di lavoro per l’uscente Carlo Marino, guarda caso candidato Pd o al massimo, gli oppositori si asterranno. Stesso discorso nella città della Strega, vietato votare per l’uscente Clemente Mastella. Si può barrare il nome di Luigi Diego Perifano o astenersi. A Salerno la lista del Movimento ci sarà in sostegno della candidata Elisabetta Barone. Ma in questo caso, il M5S come a Napoli è spaccato e i ‘dissidenti’ sono pronti a candidature alternative a quelle ‘contiane’.