Flavia De Vita, talentuosa artista di 28 anni originaria di Napoli, ha conquistato il mondo dell’illustrazione e del fumetto. Diplomata alla Scuola Italiana di Comix e laureata in Lingua e Letteratura Inglese all’Università L’Orientale di Napoli, Flavia ha collaborato con successo con Shui Entertainment. A marzo del 2020, ha fatto il suo debutto con l’opera a fumetti intitolata ‘Bacchai’, che ha confermato il suo talento artistico. Oltre alla dedizione per l’arte, Flavia nutre una profonda passione per la letteratura classica e il fantasy, elementi che permeano le trame delle sue storie. Un’altra sfumatura della sua personalità è la sua passione per il gioco di ruolo Dungeons & Dragons, che la porta a immergersi in mondi fantastici e ad affrontare avventure epiche.
Cosa ti attira di più dell’illustrazione fumettistica? Hai mai pensato di espandere il tuo talento verso altre forme di espressione artistica?
«Mi attira il fatto che sia un medium misto, dove parole e immagini coesistono in perfetta armonia per raccontare storie. Sicuramente anche le altre forme di espressione artistica mi interessano, sia visive che scritte. Ma la forma ibrida del fumetto permette, secondo me, di sfruttare al massimo questi due mezzi. In realtà, più che pittura o scultura, ho trovato un mezzo di espressione artistica interessante nel ricamo a mano libera, che ho scoperto insieme al cucito durante la pandemia».
Quanto tempo dedichi al disegno ogni giorno o settimana? Hai una routine o un programma di lavoro?
«Non calcolo quante ore al giorno dedico al disegno, ma in genere attacco e stacco a orari abbastanza precisi. La mattina dalle 9 alle 12 e il pomeriggio dalle 15 alle 18».
Hai mai sperimentato un blocco creativo? Come hai affrontato questa sfida?
«Assolutamente sì, e per superarlo ho dovuto fare la cosa più difficile per un’illustratrice. Spegnere computer e tablet, chiudere l’album da disegno e alzarmi dalla sedia per fare tutt’altro. In apparenza non sembra un modo produttivo per impiegare il proprio tempo, ma prendersi una piccola pausa aiuta immensamente, piuttosto che forzarsi e rischiare di andare in burn-out. Guardarsi intorno e fare altre attività è un metodo che ho trovato utile per uscire dal blocco, ricaricare le pile e trovare nuova ispirazione».
‘Bacchai’ è la tua prima opera a fumetti. Di cosa parla?
«’Bacchai’ è un adattamento della tragedia ‘Le Baccanti’ di Euripide. I protagonisti sono Dioniso, dio del vino e dell’ebrezza, e Penteo, re di Tebe nonché cugino mortale di Dioniso. Il dramma scaturisce dal rifiuto di Penteo nel riconoscere la natura divina di Dioniso, tacciandolo di essere un ciarlatano e un impostore. Dioniso non la prende affatto bene, e decide di far impazzire le donne di Tebe per seminare caos e vendicarsi contro i suoi parenti mortali. L’idea di creare questa storia ha preso forma nel penultimo anno di liceo classico, quando questa tragedia l’abbiamo studiata. Già allora la riadattai, disegnando l’intera storia in un quadernone. Portai questa prima versione all’esame di maturità. Quando poi iniziai a collaborare con i ragazzi di SHUI Entertainment, decisi di riprendere la storia e aggiornarla».
Cosa speri di comunicare al pubblico? Quali messaggi pensi che emergano dalla storia?
«Sicuramente ‘Bacchai’ riprende la vecchia lezione, nata proprio dai fumetti, che da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Dioniso viene umiliato e ferito dai suoi consanguinei, la sua rabbia e voglia di rivalsa portano a conseguenze fuori scala, mettendo addirittura in gioco la vita e l’autodeterminazione delle donne di Tebe per dimostrare a Penteo di avere torto. Dall’altro lato, c’è il rifiuto e la paura contro ciò che è diverso, ma fondamentalmente innocuo, da parte di Penteo. Pur senza mettere per forza in gioco poteri divini e quant’altro, le conseguenze di questo tipo di rifiuto sono sempre e solo negative».
Tra tutti i personaggi che hai creato, ce n’è uno a cui sei particolarmente legata?
«Al momento, un’altra delle mie grandi passioni è il gioco di ruolo, in particolare D&D. Insieme ai ragazzi del collettivo 5 Dragons Collective, sto partecipando ad una campagna intitolata ‘All’Ombra dell’Albero che Crescerà’, dove interpreto un personaggio creato da me e che sto amando tantissimo. Il suo nome è Dante Malaspina, è un mezz’elfo nevrotico, pieno di ansie e paure dovute a dei trascorsi parecchio travagliati. Fondamentalmente è una persona di buon cuore, che sta cercando di fare del suo meglio per andare avanti e aiutare i suoi compagni. Amo in particolare la sinergia che si è creata tra di lui e il resto del gruppo. Siamo molto affiatati, e insieme stiamo raccontando una storia che secondo me è meravigliosa».
Hai avuto l’opportunità di collaborare o realizzare disegni per altri progetti?
«Sì, al momento è in fase di pubblicazione un volume a fumetti per Shockdom, scritto da Enrico Martini e disegnato da me, dal titolo ‘Amaranthine’. Inoltre, quest’anno a Lucca Comics uscirà l’antologia a fumetti ‘Melagrana Vol. 2’ di Attaccapanni Press, dove è presente una storia sempre disegnata da me e scritta da Nadia Rosato».