CITTA’ DEL VATICANO – L’inverno demografico italiano preoccupa la Chiesa da anni ormai. Anche per questo, venerdì 14 maggio sarà Papa Francesco in persona (e in presenza) ad aprire i lavori degli Stati Generali della Natalità, a Roma.
Cala la natalità
“In Italia le nascite sono calate e il futuro è in pericolo”, aveva detto Bergoglio nel suo primo Angelus sulla piazza, l’8 febbraio scorso, dopo i lunghi mesi in cui, a causa delle restrizioni da Covid, lo aveva recitato in diretta video dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico, senza la presenza di fedeli. “Cerchiamo che questo inverno demografico finisca e fiorisca una nuova primavera di bambini e bambine”, aveva incoraggiato.
L’inverno demografico
La preoccupazione si è fatta allarme in questo anno di pandemia, in cui la crisi economica ha portato oltre un milione di famiglie povere in più nel Paese. Gli Stati Generali sono stati convocati dal presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, per mettere attorno a un tavolo le istituzioni, le imprese, i media e il mondo della cultura per approfondire la sfida dell’inverno demografico e sollecitare una nuova narrazione sul tema della natalità.
“Da oltre un decennio l’Italia è un Paese sempre più anziano e meno popolato, affetto da carenze strutturali e legislative a livello fiscale, economico e sociale che si riversano sul crollo delle nascite. Tutto questo, di fronte all’imperdibile opportunità rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), appena consegnato dal Governo italiano, su mandato del Parlamento, all’Unione Europea”, commentano gli organizzatori.
Gli stati generali della natalità
Dopo l’intervento del Papa, sono previsti quelli della ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Quindi, la relazione del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo per presentare i dati inediti e le proiezioni sulla natalità in Italia nei prossimi decenni. Tra gli ospiti i vertici di aziende come Poste Italiane, Open Fiber, Rai, Enel, Federcasse, Lux Vide, Generali Italia e Fondazione Mediolanum Onlus.
(LaPresse/di Maria Elena Ribezzo)