“Essendo il fenomeno della malamovida fortemente diffuso, è necessario adottare un provvedimento avente una vigenza temporale funzionale al processo rieducativo orientato a radicare diverse abitudini orarie finalizzate al corretto utilizzo del tempo libero”. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha finalmente scelto la sua strada: vuole essere ricordato come il grande rieducatore dei giovani napoletani. Lo immaginiamo, mentre chiede ai suoi assessori: “Quanti mesi ci vogliono per rieducare questi benedetti ragazzi che il fine settimana ciondolano per strada bevendo come spugne?”. “Quattro!”, rispondono i cervelloni che compongono la giunta. “Così sia”, chiusa il magnifico (ex) rettore, e appone la sua magnifica firma a questa magnifica ordinanza destinata e entrare nella hit parade dei provvedimenti più assurdi che si siano mai scritti. Ma chi, ma cosa vuole rieducare, Manfredi? Pensa davvero che tra quattro mesi i ragazzi avranno cambiato le loro abitudini di vita, che poi sono quelle di tutti i coetanei delle grandi metropoli del mondo? Pensa davvero che il compito di una amministrazione comunale sia “rieducare” qualcuno? No, caro sindaco: il suo compito dovrebbe essere quello di lavorare affinché i ragazzi di Napoli possano uscire e divertirsi, come accade in tutto il mondo, in sicurezza e rispettando le regole. Tutto qui. La sua ordinanza è l’ammissione del suo fallimento: non riuscendo a tenere a bada gli incivili, lei sceglie di chiudere tutto penalizzando la stragrande maggioranza di persone perbene che frequentano i locali notturni e che quegli stessi locali gestiscono, dando un’immagine di Napoli ancora una volta distorta e negativa. Sembra scritta da Maurizio Crozza che imita Vincenzo De Luca. Ma Crozza, almeno, quando imita De Luca, fa ridere.