NAPOLI – Dell’aeroporto civile a Grazzanise ha parlato di recente, sostenendo senza dubbio alcuno la necessità di aggiornare il piano nazionale per inserire un’opera che farebbe letteralmente ‘volare’ tutto il Sud. ll sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Tullio Ferrante, è tra i protagonisti delle principali riforme infrastrutturali e normative del Paese, con un impegno che spazia dalla modernizzazione del sistema dei trasporti alla promozione di interventi che valorizzano la sicurezza e la sostenibilità. Nella sua visione, il futuro dell’Italia passa attraverso la costruzione di infrastrutture all’avanguardia e una gestione più attenta delle risorse, capace di ridurre il divario tra Nord e Sud. Dal completamento delle tratte ferroviarie ad alta velocità al tanto discusso Ponte sullo Stretto, il Sottosegretario ci racconta le sfide e le opportunità di un piano ambizioso per il rilancio del Mezzogiorno e dell’intera nazione.
Sottosegretario Ferrante, quali sono i principali obiettivi della riforma del Codice della Strada appena approvata? Come pensa che la riforma possa incidere sulla sicurezza stradale e sul miglioramento del traffico urbano e interurbano?
L’obiettivo del nuovo Codice della Strada è quello di aumentare la sicurezza, ridurre gli incidenti e aggiornare norme ormai superate. Finalmente, dopo anni di inerzia da parte della sinistra che oggi ci critica, interveniamo con misure stringenti a tutela dei cittadini. Vengono inasprite le sanzioni per l’uso di alcol e stupefacenti, prevedendo anche l’utilizzo dell’alcolock. Si introduce il ritiro della patente nel caso di utilizzo del cellulare alla guida e la sua revoca per l’abbandono di animali. Ancora, si pone uno stop all’utilizzo selvaggio dei monopattini e agli autovelox usati solo come bancomat, introducendo anche nuove misure per promuovere l’educazione stradale. È una riforma equilibrata che renderà più efficiente la mobilità e più sicure le nostre strade.
Il nuovo Codice della Strada contiene anche una novità per la quale lei si è impegnato in prima persona, ovvero la Ztl nelle aree Unesco. In che modo inciderà sul turismo del nostro territorio?
La riforma del Codice della Strada prevede la possibilità di introdurre la Zona a traffico limitato nelle zone Unesco anche al di fuori dei centri abitati: una norma, pensata anzitutto per la Costiera amalfitana, che ho voluto promuovere in prima persona dopo un lavoro di confronto con i sindaci dell’area. Grazie a questo strumento sarà possibile gestire più efficacemente la viabilità nei periodi di maggior afflusso: è una svolta per i territori, che consentirà di tutelare e rendere più fruibili le zone di particolare valore culturale e paesaggistico. La Ztl nelle aree Unesco è un’occasione storica per migliorare la qualità dell’offerta turistica, dando così nuovo slancio alla crescita economica e sociale.
Il completamento delle tratte dell’Alta Velocità Napoli – Bari, con l’attivazione di alcune sezioni già a partire dalla fine del 2025, rappresenta una grande opportunità per il Sud Italia. Qual è il calendario previsto per il completamento del progetto e quale impatto si prevede sullo sviluppo economico delle regioni coinvolte?
In virtù della mia delega al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lavoro per accelerare i cantieri e modernizzare le infrastrutture del Mezzogiorno. L’alta velocità / alta capacità Napoli – Bari è un’opera fondamentale per il Paese, che unirà due versanti della penisola e proietterà il Sud verso i corridoi europei. I lavori della tratta Cancello – Frasso Telesino procedono spediti e saranno ultimati nel 2025, rendendo così possibile il collegamento diretto tra Bari e Napoli in due ore e mezza. Continueremo a lavorare per recuperare i ritardi accumulati negli ultimi anni a causa di freni ideologici e per dare al Paese un tessuto infrastrutturale all’altezza delle proprie potenzialità di crescita.
Per quanto riguarda l’Alta Velocità/Alta Capacità Salerno – Reggio Calabria, il Lotto 1a che sarà completato entro il 2026 è un passo importante. Come si inserisce questo progetto all’interno delle politiche del governo per il rafforzamento delle infrastrutture nel Mezzogiorno?
Stiamo investendo sul Mezzogiorno nella consapevolezza che, con esso, cresce anche l’Italia. Lo sviluppo dei territori passa dalle infrastrutture e l’Av/Ac Salerno – Reggio Calabria è il simbolo della ripartenza del Sud. A dispetto di quanti tifano contro lo sviluppo, i lavori sull’infrastruttura proseguono a ritmo serrato. L’obiettivo di completare il lotto 1a Battipaglia – Romagnano già nel 2026 conferma l’importanza strategica dell’opera, non solo per l’Italia ma anche per l’Ue, che garantirà anche l’accesso all’alta velocità a zone come il Cilento e il Vallo di Diano, la costa Jonica o il porto di Gioia Tauro. Un’infrastruttura destinata a rivoluzionare la mobilità nei territori, a rilanciare il Sud e a modernizzare il Paese, e sulla quale l’impegno mio e del Mit è massimo.
Sono previsti finanziamenti specifici per la modernizzazione delle infrastrutture stradali e ferroviarie? Se sì, come verranno allocati e quali sono le priorità?
Con il centrodestra al Governo il Paese torna a investire sulle infrastrutture. Grazie all’aggiornamento del contratto di programma con Rfi e con Anas abbiamo aumentato in maniera massiccia le risorse già stanziate. Questi nuovi finanziamenti saranno destinati alla realizzazione di opere strategiche come la Roma – Pescara, la linea Napoli – Bari, la velocizzazione della Jonica e il nuovo collegamento Palermo – Catania, fondamentali per lo sviluppo del Centro-Sud. Saranno anche realizzati interventi diffusi per lo sviluppo tecnologico e la sicurezza, che consentiranno di rafforzare la rete infrastrutturale del Mezzogiorno.
Il governo ha in programma altre grandi opere infrastrutturali per il miglioramento della rete di trasporto nazionale, in particolare per le tratte ferroviarie e autostradali, che potrebbero contribuire a ridurre il divario tra Nord e Sud Italia?
Il Ponte sullo Stretto è la madre di tutte le grandi opere, un’infrastruttura dall’alto valore strategico che finalmente sarà realizzata dando forma all’Italia del domani. Il Ponte non unirà solo Calabria e Sicilia, ma rappresenta un elemento essenziale del corridoio europeo Scandinavia – Mediterraneo. Per questo la stessa Ue ha deciso di investire sulla sua realizzazione, dimostrandone la validità anche ai detrattori. Il progetto, che si basa su quello elaborato sotto la guida del Presidente Berlusconi, ha avuto anche il parere favorevole della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente e auspichiamo che sarà approvato dal Cipess entro la fine dell’anno, dando così avvio alla fase realizzativa. Sarà il simbolo di un’Italia moderna e sempre più interconnessa, che dà prova delle proprie capacità ingegneristiche e della propria capacità di guardare al futuro.
Cosa prevede il governo per il futuro delle infrastrutture del Sud, considerando che progetti come Il Ponte o l’alta velocità stanno cambiando la connettività del territorio?
Con il nostro Governo stiamo archiviando la stagione dei No che ha impedito al Sud e al Paese di crescere. La realizzazione delle grandi opere è cruciale per il futuro del Mezzogiorno perché consentirà di ridurre i divari, rendere più competitivi i territori e promuovere lo sviluppo economico e sociale. Stiamo però investendo anche sulle infrastrutture medie e intermedie del Sud, penso ai 24 miliardi di euro in Campania per il potenziamento, la manutenzione e l’ammodernamento della rete ferroviaria esistente. Grazie a questo insieme di interventi potremo finalmente connettere il Nord al Sud e l’Italia all’Europa.