NAPOLI – Sebbene il web possa sembrarci qualcosa di puramente immateriale, frutto solo del calcolo dei cervelli elettronici di potenti computer, in realtà anche internet inquina. I contenuti digitali che visualizziamo sulle interfacce dei nostri dispositivi si reggono, infatti, su un’infrastruttura fisica. Si tratta di server e data center che devono stare costantemente in funzione per tenere in vita la rete e gestire lo scambio di dati. Com’è facile immaginare, questo fitto tessuto di cavi e pc ha bisogno di una grande quantità di energia. Se consideriamo che la gran parte dell’energia utilizzata per queste infrastrutture deriva dai combustibili fossibili, è spiegato in che modo anche il web possa danneggiare l’ambiente. Secondo uno studio della società di consulenza ambientale Carbonfootprint, una ricerca effettuata sul motore di ricerca Google produce da 1g a 10g di Co2. Un numero che, preso da solo, non sembra destare grande preoccupazione. Google, tuttavia, elabora all’incirca 47mila ricerche al secondo, che corrispondo a 3,5 miliardi di ricerche al giorno. è possibile, per noi utenti, limitare le emissioni prodotte dall’invio di una foto, di una mail o di un messaggio vocale? La risposta è sì: di seguito, scopriremo dieci regole per un comportamento più ecosostenibile da tenere quando abbiamo tra le mani uno smartphone o il nostro personal computer. Il decalogo è stato messo a punto dall’agenzia di search marketing AvantGrade.com che ha creato Karma Metrix, progetto nato con l’obiettivo di misurare l’impatto ambientale dei siti internet e aumentarne l’efficienza energetica per ridurre la Co2 emessa nell’uso del web. Il primo e più semplice accorgimento per un utilizzo responsabile dei nostri dispositivi è quello di effettuare molto spesso una pulizia delle foto in rubrica. Molti smartphone dispongono di sistemi di back-up che replicano le nostre foto su una memoria cloud che consuma energie preziose. Sarebbe bene, dunque, fare una cernita delle foto che abbiamo conservato e scartare, ad esempio, doppioni o tutte quelle che non hanno più gran significato per noi. Qualche accorgimento è applicabile anche durante la navigazione. In base a come sono costruite e ottimizzate le pagine di un sito web, difatti, esse possono risultare più o meno inqunanti a seconda della quantità di Co2 che producono. Per riconoscere l’efficienza energetica di una pagina web copia e incolla l’indirizzo web dello strumento gratuito di sostenibilità web Karma Metrix. A parità di servizi o prodotti, cerca siti che misurano, condividono e fanno un monitoraggio di quanta anidride carbonica emettono. Spesso si vedono utenti che spediscono via chat e email dei mega file. Ciò consuma energie preziose, sia come stoccaggio che come spostamento dati. Meglio usare la nuvola e/o piattaforme di scambio dati (tipo Wetransfer) che ottimizzano l’energia per il trasferimento dei file e/o cancellano il file inviato dopo pochi giorni. Altro capitolo decisivo è lo streaming: trenta minuti di streaming su Youtube, Netflix o Fortnite possono arrivare a produrre fino a 59 g di Co2. Per queste ragioni è consigliabile, quando si comincia a guardare un video, ottimizzare il consumo di energia evitando di metterlo in pausa e tenendo attivo lo streaming solo se effettivamente lo stai guardando. Per quanto attiene, inece alle mail, salva solo quelle importanti e cerca di avere una casella di posta più pulita possibile. Su molti pc e cellulari ci sono valanghe di email che occupano spazio dati sia sul dispositivo che sui server che replicano tutti i dati sulla nuvola. Ciò consuma energie preziose sia per lo stoccaggio che per lo spostamento dati. Lo stesso vale per le applicazioni che abbiamo sul telefono: il loro consumo di energia è strettamente legato allo scambio di dati che avviene anche quando non le utilizziamo. Il suggerimento, quindi, è quello di cancellare quelle che non usiamo e scaricare solo quelle indispensabili. Con lo smart working sono cresciute in modo esponenziale i meeting via web con il video attivo. La chiamata con il video attivo consuma nel trasferimento molte più energie della chiamata senza. Meglio, quindi, usare la video chiamata solo quando necessario, riducendo l’energia per il trasferimento dei dati. Con le chat e lo smartphone a portata di mano stanno aumentando i messaggi con elementi vocali, immagini e video. In termini di ecosostenibilità ciò consuma molto. Meglio prediligere chat di testo o il buon vecchio sms. Ogni utente ha in media più di un dispositivo tra pc, tablet e smartphone. Non serve duplicare gli archivi, né la replica (backup) dei dati su più piattaforme cloud. Non solo è inutile, ma raddoppia lo spazio di memoria occupato e dunque il consumo di energia. Per fare un paragone con l’elettricità è come se prima di uscire di casa accendeste tutte le luci anche se non ci siete. L’ultimo suggerimento, infine, è quello di limitare il numero delle finestre aperte durante la navigazione su internet: anche se inutilizzate, esse consumano energia dal dispositivo.