NAPOLI – Una sensibilità che si fa sempre più largo nelle nostre abitudini quotidiane. Gli italiani si dicono pronti a fare a meno della plastica quando acquistano frutta e verdura. E’ quanto emerge dal sondaggio Ipsos 2023, commissionato da Marevivo con il sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati, nell’ambito della campagna nazionale ‘Basta Vaschette’. Dal questionario rivolto ai cittadini italiani responsabili degli acquisti, emergono dati significativi in merito all’utilizzo eccessivo di confezioni in plastica monouso per gli alimenti freschi. Il dato rilevante che emerge dal sondaggio è che, potendo scegliere tra le due opzioni di acquisto, la stragrande maggioranza degli italiani (il 78%) opta per lo sfuso e solo il 22% per il confezionato. La grande distribuzione si conferma il canale di acquisto in assoluto più utilizzato dalla maggior parte del campione intervistato, ovvero il 70% delle preferenze.
Basta vaschette
La campagna Basta Vaschette nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica, invitando i consumatori all’introduzione di abitudini di acquisto consapevoli che possano andare nella direzione di una vera e propria economia circolare. L’obiettivo è ridurre l’utilizzo di queste confezioni, molto spesso non riciclabili, dannose non solo per l’impatto ambientale dato dalla produzione e dallo smaltimento dei materiali di imballaggio, ma anche e soprattutto per il fatto che può contaminare gli alimenti, rilasciando sostanze dannose per la salute dell’uomo.
Plastica ovunque
L’82% degli italiani dichiara di consumare ogni giorno frutta e/o verdura. Ogni anno si consumano oltre 1,2 miliardi di vaschette monouso per il loro imballaggio, per la maggior parte non riciclabili e dannose non solo per l’impatto ambientale, dato dal costo in termini di CO2 per la produzione e lo smaltimento di questi materiali, ma anche per il fatto che possono contaminare gli alimenti, rilasciando sostanze dannose per la salute dell’uomo. L’Unione Europea ha stimato che ogni cittadino residente in Europa genera quasi 180chilogrammi di rifiuti da imballaggi in plastica ogni anno, un dato in sensibile aumento. Per invertire questa tendenza ha proposto un regolamento sugli imballaggi finalizzato da un lato a ridurre i rifiuti in plastica e dall’altro a migliorare il riciclo di quella in circolazione. Tra le proposte c’è proprio quella di ridurre gli imballaggi monouso di plastica e polistirolo per frutta e verdura ancora non lavorata (escluse quindi per esempio le macedonie o i minestroni), legge già presente in Francia e Spagna. Questa proposta è nota solo a poco più di 1 italiano su 10, tuttavia l’80% dei nostri intervistati è d’accordo con questa proposta e 9 italiani su 10 si dicono pronti a fare dei sacrifici per salvaguardare l’ambiente. E’ emerso inoltre, che il campione oggetto di studio ritiene Governo e istituzioni dovrebbero fare di più per sensibilizzare i cittadini sul tema del rispetto dell’ambiente (90%), varando leggi che impongano comportamenti più rispettosi per l’ambiente e rendendoli più consapevoli, attraverso una migliore informazione.
Sempre più green
Dal sondaggio emerge che per i consumatori, l’acquisto di frutta e verdura sfusi è considerato la normalità, solo il 36% fatica ad abbandonare gli imballaggi monouso in plastica. Secondo gli intervistati sono due i principali vantaggi di acquistare frutta e verdura sfuse: poter scegliere la quantità esatta di prodotto da consumare, (35%) e la possibilità di constatare con certezza la qualità di tutti i prodotti che si stanno acquistando (29%). I vantaggi, invece, di acquistare imballaggi monouso di plastica risiedono principalmente in una maggior garanzia di igiene e nella riduzione dei tempi per fare la spesa. A frenare l’adesione unanime alla scelta dello sfuso la presenza di alcuni miti in parte ancora da sfatare. Un intervistato su tre non sa che gli imballaggi di plastica contaminano il cibo rilasciando residui che vengono poi ingeriti ed è convinto che siano sempre completamente riciclabili, il 22% pensa che gli imballaggi di plastica proteggono la nostra salute e il 19% degli italiani sostiene che riducano lo spreco di cibo.
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