Sorpreso dai tempi e a Matteo Renzi dice di averglielo detto. Prima della formazione del Governo, Giuseppe Conte avrebbe preferito conoscere che ormai nel Pd c’era un’altra forza (cha da qualche ora ha preso il nome di Italia Viva): “Se avessi saputo della decisione, lo dico anche nell’interesse del gruppo che si è formato, avrei preteso e voluto un’interlocuzione diretta con il gruppo stesso”.
Del fiorentino, il premier ha parlato alla festa di Articolo 1, ascoltato in prima fila da Massimo D’Alema e dal ministro, però sul palco, Roberto Speranza.
Ha parlato della sua formazione, sostanzialmente “di sinistra e cattolica”. Ma, ha spiegato il legale e professore pugliese, non è stato mai militante.
Rispondendo alle domande di Enrico Mentana, chiamato a gestire il dibattito, ha affrontato anche uno dei principali temi che nel precedente esecutivo hanno creato divisione: i migranti. “Quando ho parlato di immigrazione non ho mai accettato la formula riduttiva di ‘porti aperti e porti chiusi’ e ho sempre ragionato di rispetto dei diritti fondamentali. Personalmente – ha aggiunto Conte – non vedo le ong come nemici del popolo, non ci sarà mai ombra subattista questo”.
Il presidente del Consiglio ha gettato pure acqua sul fuoco acceso da Di Battista. Il grillino ‘purista’ oggi ha pubblicamente messo in guardia il Movimento, dicendo ai militanti penta-stellati di non fidarsi dei dem: “Io – ha commentato Conte – mi fido del Pd perché è una forza che responsabilmente ha deciso di sostenere questa esperienza del governo”.