È stata eseguita nella clinica Villa del Pino in corso Vittorio Emanuele, una operazione di chirurgia odontoiatrica all’avanguardia. Un intervento di implantologia zigomatica con strumenti innovativi, su un paziente con osso mascellare estremamente atrofico. Condizione, questa, che viene considerata molto difficile da operare e che sicuramente non viene ritenuta suscettibile di essere gestita con un approccio di implantologia tradizionale.
L’intervento, in questo caso, è stato pertanto condotto secondo la metodologia ideata dall’odontoiatra Andrea Tedesco, che prevede l’impiego di determinati strumenti e tecniche finalizzati ad ancorare l’impianto là dove l’osso è sempre presente, nello zigomo. Un approccio, questo, meno invasivo, che implica l’uso di una strumentazione piezoelettrica, a ultrasuoni e un approccio che viene definito “extrasinusale”, ovvero che non coinvolge i seni mascellari.
In questo modo il paziente può evitare di incorrere in problematiche, come la sinusite, legate a pratiche più invasive. La equipe che ha eseguito l’intervento è capeggiata dallo stesso Tedesco e ha visto impegnati l’odontoiatra napoletano Michele Cutillo, l’odontotecnico Luca Innocenti e Alberto Giordano. Ha partecipato in veste di anestesista lo stesso direttore sanitario della clinica, il dottor Pasquale Bianco. L’intera operazione ha tenuto impegnati i professionisti per circa due ore, nel corso della mattinata, e non è stata registrata alcuna complicanza post operatoria. La clinica Villa del Pino è considerata un fiore all’occhiello della sanità partenopea.
“Ci sono pazienti che hanno perso volume di osso mascellare – dichiara il dottor Tedesco – e quindi l’implantologia tradizionale risulta inadeguata. Quella zigomatica, invece, si avvale di impianti particolari che si ancorano a strutture ossee presenti, come quello zigomatico. In più oggi possiamo adottare una tecnica particolare che utilizza la strumentazione piezoelettrica, con inserti disegnati appositamente. Questo rende tutto meno invasivo, più gestibile e con maggior controllo”.
Come ha scelto i membri del team che ha eseguito l’operazione?
“I colleghi Cutillo, Innocenti e Giordano sono sempre con me e mi aiutano molto, soprattutto nelle fasi difficili dell’intervento. È molto importante che l’equipe sia formata da persone valide da un punto di vista culturale e professionale. Sono felice di colaborare con il dottor Cutillo da anni e con il dottor Giordano, che oltre a essere amici sono professionisti di grande esperienza. Hanno entrambi seguito un master di implantologia zigomatica che mi vede impegnato come docente e questo li ha resi fondamentali in una equipe che deve realizzare interventi di questa portata. Luca Innocenti, il nostro odontotecnico, è un validissimo aiuto perché noi ci adoperiamo per inserire impianti ma lo scopo finale è quella di inserire dei denti, di dare al paziente la possibilità di mangiare e di sorridere”.
Ha parlato di minori complicanze per il paziente. Come è possibile?
“La tecnica tradizionale prevede l’utilizzo di una strumentazione rotante, le classiche frese, che bucano l’osso. La strumentazione piezoelettrica, ormai utilizzata ampiamente in odontoiatria e nel maxillofacciale, è basata sulla tecnica degli ultrasuoni, che con vibrazioni lavorano con estrema precisione i tessuti duri e non provocano danni a quelli molli. Questo comporta per noi una estrema precisione nell’intervento, che a volte diventa una questione di millimetri e per il paziente nel post operatorio determina una situazione completamente diversa rispetto all’approccio tradizionale, sicuramente meno problematico”.
Quanto sono diffuse le patologie che richiedono un intervento così specifico?
“Sono sempre più diffuse per vari motivi. La protesi mobile dopo anni porta a un riassorbimento osseo. Purtroppo ci sono anche tanti fallimenti implantari che comportano complicanze di questo tipo. Credo che l’odontoiatra debba essere a conoscenza del fatto che esistono tecniche particolari per intervenire in questi casi. Naturalmente sono tecniche che richiedono una certa esperienza, un training adeguato e noi ci adoperiamo anche in questo”.
Quanto è stata rodata questa tecnica e quanto si sa attualmente delle eventuali complicanze?
“La tecnica con impianti zigomatici viene utilizzata da trent’anni. È una metodologia adatta a casi complessi e ci deve essere sempre una corretta indicazione per la realizzazione di interventi di questo tipo. Quanto alla tecnica innovativa, da più di dieci anni io mi adopero personalmente nel perfezionamento di qualcosa che è assolutamente controllabile e gestibile, oltre che più semplice da eseguire da parte dell’operatore. Più semplice, però, non vuol dire che sia alla portata di tutti. È molto importante seguire un adeguato percorso di apprendimento, come in ogni campo chirurgico di particolare complessità”.
La tecnica ha già superato i confini dell’Italia ed è stata oggetto di diverse pubblicazioni scientifiche.
“Certo, la pratico da tanti anni, ho effettuato molti interventi e non ho alcuna intenzione di cambiarla. Ho notato solo aspetti positivi, comporta vantaggi sia per il clicnico che per il paziente”.
Il dottor Cutillo, odontoiatra partenopeo, condivide la soddisfazione del collega: “Per me è motivo di grande orgoglio partecipare a questa squadra, portare queste innovazioni nella mia città, collaborare con chirurghi esperti e conosciuti in tutto il mondo. Spero che questa nostra collaboraione possa fare del bene e realizzare il sogno di tante persone che magari hanno perso la speranza di poter avere una vita sociale e di riacquisire la piena funzionalità masticatoria, importante per la cinestesi dell’individuo”.